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Università di Malta: una nuova terapia promette di fermare il cancro ai polmoni

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Un trattamento rivoluzionario per il cancro ai polmoni, basato su tre farmaci, sta prendendo forma nei laboratori dell’Università di Malta. Una speranza concreta per ridurre drasticamente la crescita dei tumori e limitare la diffusione del cancro. I primi risultati di laboratorio sono così promettenti da far sognare un futuro più roseo per migliaia di pazienti.

Ma qual è il segreto di questa scoperta? La terapia utilizza una combinazione innovativa di tre farmaci, due dei quali impiegati in terapia genica, che mirano a modificare specifici geni legati al cancro. L’obiettivo è audace: ridurre la produzione delle proteine che alimentano il tumore, colpendo esclusivamente le cellule malate e lasciando intatte quelle sane. Come spiega la dottoressa Vanessa Petroni Magri, responsabile del progetto insieme al professor Anthony Fenech, “Stiamo facendo il possibile per minimizzare gli effetti collaterali, assicurandoci che la combinazione di farmaci agisca solo sulle cellule tumorali, utilizzando le dosi corrette”.

E c’è di più: Nathan Vella, dottorando che presenterà i risultati nella sua tesi di dottorato, svela che le prime fasi dei test hanno già dato esiti straordinari. “Abbiamo notato che, utilizzando questi tre composti, le cellule di cancro ai polmoni muoiono con concentrazioni molto basse. L’obiettivo finale è combinare tutti e tre i farmaci in una singola preparazione medicinale. Stiamo già lavorando a questo progetto con i nostri collaboratori in Francia, e abbiamo eseguito alcune analisi su una preparazione preliminare”, racconta con entusiasmo.

Il Dipartimento di Farmacologia Clinica e Terapie dell’Università di Malta, impegnato da anni nella ricerca sul cancro, è ora concentrato su una nuova frontiera: i microtumori tridimensionali. Questi piccoli tumori, coltivati in laboratorio, riproducono le condizioni reali di un tumore umano, permettendo al team di valutare la capacità dei farmaci di penetrare fino al nucleo delle masse tumorali più aggressive. Una fase cruciale, condotta con il supporto di istituti di ricerca in Francia, Portogallo e Canada.

E i risultati non deludono. “Stiamo osservando un’inibizione della crescita tumorale già con un solo farmaco, mentre l’effetto anticancro si moltiplica quando vengono utilizzati tutti e tre”, rivela Vella.

La lotta contro il cancro ai polmoni è una corsa contro il tempo. Secondo un rapporto dell’International Agency for Research on Cancer, pubblicato lo scorso anno, questo tipo di tumore è stato il terzo più comune a Malta nel 2020, rappresentando oltre il 10% dei nuovi casi di cancro e il 20% di tutti i decessi per tumore. Una sfida enorme, come sottolinea la dottoressa Petroni Magri: “Il cancro ai polmoni viene spesso diagnosticato in fase avanzata, rendendo più difficile il trattamento. Stiamo cercando di scoprire se, con questo approccio combinato, possiamo finalmente colpire i tumori più resistenti”.

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La strada verso la clinica è lunga e irta di ostacoli. I nuovi trattamenti devono superare test rigorosi e processi regolatori che possono durare fino a 15 anni. Ma il team dell’Università di Malta non si arrende, sostenuto da un solido finanziamento della Foundation for Science and Technology, con il supporto di Xjenza Malta e diversi programmi internazionali.

Foto e video: Chris Sant Fournier
Foto: Courtesy of Department of Clinical Pharmacology and Therapeutics

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