Malta

una notte di terrore a Valencia: la famiglia Scicluna intrappolata dall’alluvione

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È passato solo un tragico istante: un’alluvione improvvisa e devastante ha inghiottito la casa di Steven Scicluna a Valencia, in Spagna. A una settimana di distanza, Steven e la sua famiglia vivono ancora nel limbo, senza sapere quando potranno rientrare in quella che un tempo chiamavano “casa”.

Oggi, Steven, sua moglie e il loro figlioletto di tre anni sono ospiti di amici. La loro abitazione a La Torre è intrisa di fango e umidità, un luogo ancora inabitabile. Nonostante tutto, la famiglia si dice profondamente grata per il supporto ricevuto. “Il sostegno è stato incredibile, sia dagli amici che da perfetti sconosciuti,”  racconta Steven, ancora scosso, in un’intervista al Times of Malta.

La terribile alluvione che ha colpito Valencia e le zone limitrofe il 29 ottobre ha lasciato dietro di sé un bilancio straziante: oltre 200 persone hanno perso la vita. Steven, artista e designer maltese trasferitosi a Valencia nel 2016, condivide la sua esperienza di quel giorno fatale, descrivendo ogni dettaglio con la voce spezzata dal ricordo.

Insieme alla moglie spagnola e al figlio piccolo, Steven vive a La Torre. Il 29 ottobre sapevano che sarebbe piovuto. Avevano ricevuto un avviso meteo per una DANA, un fenomeno che spesso porta piogge torrenziali. “Una DANA si verifica ogni anno, ma non così. Di solito c’è qualche allagamento localizzato, ma nulla a questi livelli,”  racconta, incredulo.

Il giorno che cambiò tutto

Quella mattina, la coppia porta il piccolo all’asilo. Quando Steven va a riprenderlo, intorno alle 15, è già sotto un diluvio incessante. “Ero preoccupato e volevo solo arrivare a casa… Noi viviamo a La Torre, dove non c’era molta pioggia. L’acqua che ha inondato l’area proveniva da altre zone colpite, spinta verso di noi.”

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A casa, non riescono a staccare lo sguardo dalle notizie. “Verso le 20 avevamo appena finito di cenare e stavo controllando i social media,”  ricorda. Poco dopo, arriva la conferma che anche le aree vicine sono ormai sommerse.

Pochi minuti dopo, Steven si accorge di strani bagliori fuori dalla porta. “Ero vicino all’ingresso e ho visto delle luci. Sono uscito per capire. Era l’acqua alluvionale che scorreva per le strade… non era ancora altissima, ma già abbastanza da far galleggiare le auto. Quello che vedevo erano i fari delle auto che si muovevano avanti e indietro, trasportate dall’acqua.”

A quel punto, la coppia afferra tutto ciò che è di valore e si rifugia al piano superiore.

“In meno di mezz’ora, l’acqua è entrata in casa ed era già molto alta. Da quel momento siamo rimasti al secondo piano a osservare cosa stava succedendo dalla terrazza. Mia moglie era terrorizzata, mentre nostro figlio non aveva idea di cosa stesse accadendo.”

Scene da incubo

Gli occhi di Steven si riempiono di lacrime mentre ricorda quei momenti di puro terrore. “Si iniziavano a vedere persone che gridavano aiuto, intrappolate nelle loro auto. Una donna anziana, nostra vicina, è rimasta bloccata in casa sua e i vigili del fuoco sono venuti a salvarla con un gommone – l’hanno trovata immersa fino al collo nell’acqua,”  racconta, scosso.

Il difficile ritorno alla normalità

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Dopo aver raggiunto il picco a mezzanotte, l’acqua ha iniziato a ritirarsi lentamente. Nei giorni successivi, i residenti si sono rimboccati le maniche per iniziare le operazioni di pulizia. Fango e detriti sono stati rimossi dalle strade e dalle case, e le auto, ormai inutilizzabili, sono state spostate in un parcheggio temporaneo – tra queste anche quella di Steven.

“Ora si iniziano a vedere i marciapiedi, anche se c’è ancora fango dappertutto. Le case vengono pulite grazie all’aiuto di vicini e amici. Il supporto è stato incredibile, sia da parte degli amici che di sconosciuti.”

Ma nonostante l’impegno collettivo, il quartiere resta in condizioni precarie. “La situazione sta migliorando, ma l’area non è ancora abitabile, soprattutto per chi ha bambini. La nostra casa è umida e impregnata d’acqua, dobbiamo farla asciugare. Non sappiamo quando potremo tornare. Nel frattempo, ci hanno offerto ospitalità a casa di un amico e rimarremo lì finché le condizioni non miglioreranno,”  conclude Steven, con un filo di speranza nella voce.

Chi volesse dare una mano a Steven e alla sua famiglia, può fare una donazione per aiutarli a ricostruire la loro vita.

Foto: [Archivio Times of Malta]
Video: [Archivio Times of Malta]

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