Uno schema da film, una truffa da manuale e un uomo che sembrava svanito nel nulla: Alessandro Voccia, 53 anni, manager di ristorante, è stato finalmente smascherato dopo aver raggirato quattro persone e sottratto loro ben 11.000 euro. Ma ciò che rende questa vicenda ancora più incredibile è il modo in cui la polizia è riuscita a trovarlo: il suo indirizzo ufficiale? Non esisteva! Per acciuffarlo, è stata necessaria un’operazione sotto copertura.
Voccia, cittadino italiano residente a San Ġwann, si è presentato davanti al magistrato Leonard Caruana con accuse pesantissime: appropriazione indebita, frode e guadagno illecito. Secondo l’ispettore Jessica Grixti, le autorità avevano ricevuto una denuncia penale nei suoi confronti, firmata dagli avvocati di parte civile Jacob Magri e Maria Claire Ellul.
Le indagini hanno rivelato che il manager di ristorante avrebbe convinto le vittime di lavorare per una società di trading e le avrebbe ingannate promettendo di aiutarle a recuperare il loro denaro. Ma una volta intascata la cifra, è sparito, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di contatto. Le vittime, dopo aver inviato una lettera legale senza ricevere risposta, hanno deciso di rivolgersi alla polizia.
L’avvocato difensore Roberto Montalto ha ammesso che il suo cliente aveva ricevuto una somma che andava restituita, ma ha anche sostenuto che parte dei servizi promessi erano stati effettivamente forniti. “Sono mesi che siamo in contatto con la parte civile”, ha dichiarato, pur riconoscendo che “c’è stato un periodo in cui il mio assistito non ha risposto”
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A sorpresa, l’avvocato delle vittime, Jacob Magri, ha fatto sapere che i suoi assistiti sarebbero disposti a ritirare la denuncia penale nel momento in cui il denaro verrà restituito. Da entrambe le parti è emersa la volontà di trovare una soluzione amichevole.
Ma la procura non ha abbassato la guardia. L’ispettore Grixti si è opposta fermamente alla concessione della libertà su cauzione, sostenendo che Voccia rappresenta un rischio di fuga, non avendo un indirizzo fisso e non essendo cittadino maltese. “Siamo riusciti a rintracciarlo solo grazie all’intelligence. Quando ci siamo presentati in divisa al ristorante dove lavora, ci è stato detto che lì non ci lavora affatto”, ha rivelato in aula, sottolineando che sono stati necessari ben tre mandati di arresto prima di riuscire a catturarlo.
Oltre al rischio di fuga, la procura teme che Voccia possa inquinare le prove. Ma il suo avvocato ha cercato di ribaltare la situazione, avvertendo che “se perde il lavoro, non potrà restituire il denaro”
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Dopo un acceso dibattito, il tribunale ha concesso la libertà su cauzione, fissando un deposito di 5.000 euro e una garanzia personale di 10.000 euro. Voccia dovrà inoltre presentarsi ogni giorno in caserma per firmare il registro della polizia.
L’ispettore Jessica Grixti ha condotto l’accusa.
L’avvocato Roberto Montalto ha difeso l’imputato, mentre gli avvocati Jacob Magri e Maria Claire Ellul hanno rappresentato le vittime.
Foto: Times of Malta