Un dramma di abbandono e solitudine si è consumato silenziosamente. Tre persone, Raymond Balzan, Anthony Borg e Valerie Jean Austin, saranno sepolte con funerali di Stato dopo che nessun parente o amico si è fatto avanti per reclamarne i corpi. Una notizia che lascia un senso di vuoto e apre interrogativi sulla mancanza di legami umani.
Secondo quanto pubblicato il 10 gennaio sulla Gazzetta del Governo, “i funerali di Stato si tengono solo quando nessuno mostra l’intenzione di seppellire la persona entro un periodo di attesa di due mesi”, un tempo che sembra infinito per chi giace dimenticato. Il Dipartimento della Salute ha inoltre annunciato che “il funerale avrà luogo dieci giorni dopo la pubblicazione di questo avviso, a meno che parenti o conoscenti non si facciano avanti per reclamare i corpi o per trasferirli in un luogo di sepoltura desiderato”
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Mentre le istituzioni si preparano a offrire loro un ultimo saluto, la totale assenza di un gesto, di una parola o di un ricordo proveniente dalla cerchia sociale di queste persone pone una riflessione profonda sulla nostra società. In un mondo sempre più interconnesso, il silenzio attorno a queste vite è un monito che non può essere ignorato.
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