Una scioccante realtà nascosta sotto la tranquilla facciata di Malta: un gruppo di donne colombiane, ingannate e costrette a prostituirsi, ha visto oltre 2000 clienti in soli tre mesi. Questo orrore è emerso martedì durante un processo che ha rivelato la portata di un’operazione criminale cinica e spietata.
Gli imputati, tra cui Luke Farrugia, 36 anni, Clint Lawrence D’Amato, Denzil Farrugia, 19 anni, Kane Vassallo, 22 anni, Gordon Cassar, 44 anni, Luca Emanuele Corita, 21 anni, Dylan McKay, 30 anni, Alexandra Suhov Pocora, 32 anni, e il suo compagno Nicolae Efimov, 37 anni, si trovano a dover rispondere di accuse gravissime: traffico di esseri umani e gestione di una rete di bordelli in appartamenti situati a Msida e Gżira. Nonostante le accuse pesanti, tutti si dichiarano non colpevoli.
L’ispettore di polizia John Spiteri ha fornito una testimonianza che lascia senza fiato. Quello che inizialmente sembrava un semplice caso di violazione dei visti si è trasformato in una scoperta agghiacciante: donne costrette a prostituirsi sotto il controllo di una rete criminale.
Spiteri ha mostrato in aula una serie di video ripresi dalle telecamere di sorveglianza che immortalano alcuni degli imputati mentre entrano e escono dall’appartamento che ospitava quattro delle vittime.
I dati dei telefoni cellulari, una prova cruciale, hanno permesso alla polizia di seguire i movimenti del gruppo e di identificare Luke Farrugia come il presunto “boss fantasma” che orchestrava l’intera operazione.
Le chat recuperate dai cellulari rivelano infatti come Farrugia impartisse ordini precisi agli altri membri della banda, dettagliando ogni aspetto della gestione del bordello.
La svolta nell’indagine è avvenuta quando la polizia ha fatto irruzione nell’appartamento di Msida, trovando quattro donne e un uomo, successivamente identificato come Kane Vassallo. I ritrovamenti nell’appartamento parlavano chiaro: era un luogo destinato alla prostituzione. Ma è stato solo dopo aver interrogato le donne che è emersa la vera portata dell’orrore. Le vittime hanno raccontato di essere state avvicinate in Colombia da un individuo che le ha indotte a salvare un numero di telefono sotto il nome di “boss fantasma” in spagnolo. Erano state attirate con la promessa di soggiorni di lusso a St. Julian’s, dove avrebbero incontrato clienti selezionati per periodi di sette-dieci giorni, con tutte le spese iniziali coperte dai loro “capi”. Ma una volta arrivate a Malta, la cruda realtà si è svelata: invece di un resort di lusso, sono state portate in un appartamento, costrette a offrire servizi sessuali ai clienti prenotati dai loro “boss”.
Le vittime, terrorizzate dall’identità sconosciuta del “boss fantasma”, si sono ritrovate intrappolate in un incubo senza fine. Ogni volta che pensavano di poter tornare a casa, si accorgevano di non aver guadagnato abbastanza per ripagare i debiti accumulati, obbligandole così a restare intrappolate nella rete criminale.
Tra il 6 marzo e l’11 giugno, più di 2000 clienti hanno varcato la soglia dell’appartamento di Msida, secondo quanto riferito in aula. Ma la rete criminale non si fermava lì: un altro appartamento a Gżira, attivo tra il 30 luglio e il 12 agosto, avrebbe visto l’afflusso di circa 200 clienti.
Le indagini sono ancora in corso, mentre la polizia cerca di smantellare completamente questa crudele organizzazione.
Foto: Chris Sant Fournier
Didascalia Foto: Denzil Farrugia viene scortato in tribunale.