Un drastico crollo colpisce il settore dei taxi a Malta: il numero di autisti provenienti da paesi terzi è sceso di ben 1.030 unità, segnando un impressionante calo del 19% in soli cinque mesi. Questo colpo al mercato del lavoro è arrivato dopo la decisione del governo di restringere l’accesso ai nuovi permessi di lavoro, provocando un vero e proprio terremoto nel settore.
Secondo i dati di Jobsplus presentati in Parlamento, al 19 novembre, solo 4.227 lavoratori extracomunitari risultavano ancora impiegati come tassisti. Tra questi, “3.171 erano impiegati a tempo pieno, mentre 1.056 lavoravano part-time”. Il confronto con i numeri di giugno è lampante: “a quel tempo gli autisti a tempo pieno erano 4.024, con ulteriori 1.233 part-time, per un totale di 5.257 persone impiegate”
.
Le cifre, rese note dal ministro dell’Interno Byron Camilleri in risposta a una domanda del deputato PN Mark Anthony Sammut, evidenziano un settore in sofferenza. Camilleri, però, ha evitato di rispondere a un’altra domanda cruciale: “quanti ‘blue papers’ – i documenti necessari per cambiare datore di lavoro o rinnovare il permesso – siano stati emessi agli autisti”
. Questo silenzio solleva ulteriori interrogativi su come il governo stia gestendo la crisi.
Il declino degli autisti è strettamente legato alla decisione, presa a luglio, di bloccare l’ingresso di nuovi lavoratori nei settori dei corrieri e dei taxi. “I permessi sarebbero stati concessi solo per i rinnovi di quelli esistenti”
aveva dichiarato Camilleri, aggiungendo che sarebbe stato vietato assumere nuovi lavoratori extracomunitari. Una mossa drastica che, evidentemente, sta già mostrando il suo impatto sul settore.
Foto: Chris Sant Fournier