Stop ai costi esorbitanti e ai viaggi infiniti! I camion maltesi non dovranno più fare ritorno obbligato a Malta ogni otto settimane. La Camera di Commercio di Malta ha accolto con grande entusiasmo la storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), che ha finalmente annullato questa soffocante normativa.
Venerdì, Malta, insieme ad altri sei Stati membri dell’UE, ha vinto una battaglia legale cruciale contro la controversa regola del “ritorno dei veicoli”. Polonia, Lituania, Bulgaria, Romania, Cipro e Ungheria si sono unite a Malta in questa sfida, sostenendo che tale norma imponeva costi ingiustificati e sproporzionati alle aziende locali.
In un comunicato, la Camera di Commercio ha esaltato il ruolo del governo, che ha ascoltato con attenzione le preoccupazioni degli imprenditori maltesi. Questa sentenza, secondo la Camera, rappresenta un “segnale di allarme”
per l’Europa, invitando a un approccio più consapevole e attento nel processo di formulazione delle politiche dell’UE.
La CGUE ha stabilito che i legislatori europei non avevano adeguatamente valutato l’impatto della norma su tutti gli Stati membri. “Questa sentenza della Corte di Giustizia è una vittoria per Malta e per la realtà dei suoi trasportatori, segnando un passo avanti decisivo per gli operatori del trasporto su strada,”
ha dichiarato la Camera.
Per anni, Malta è stata duramente penalizzata da una regola che obbligava i suoi camion a tornare periodicamente sull’isola, con viaggi costosi e poco efficienti. “Per Malta, questo significava lunghi tragitti via terra e mare, spesso con camion vuoti che aumentavano il traffico sulle strade europee e le emissioni di CO2.”
Un peso non solo per le aziende, ma anche per l’ambiente.
Questa normativa non solo metteva in difficoltà le aziende maltesi, ma andava a minare gli stessi sforzi ambientali che l’Europa promuoveva. Le isole, come Malta, devono già affrontare sfide logistiche per via della loro posizione geografica, e questa regola non faceva che complicare ulteriormente la situazione.
“La Camera di Commercio di Malta vede questa sentenza come un richiamo per un approccio più mirato alle politiche dell’UE, che tenga finalmente conto delle difficoltà uniche affrontate dalle nazioni insulari e dalle regioni periferiche,”
si legge nel comunicato.
In risposta a questa vittoria, la Camera ha rinnovato la sua richiesta alla Commissione Europea di introdurre un “Territorial Proofing” o “Test di Insularità”
nel processo di valutazione delle normative. Questo test assicurerebbe che le leggi europee non gravino in modo sproporzionato sugli Stati con condizioni geografiche particolari, come le isole e le aree periferiche.
“La Camera insiste sul fatto che qualsiasi cambiamento legislativo significativo debba essere accompagnato da un’accurata valutazione d’impatto, per evitare conseguenze inaspettate e dannose, come quelle causate dalla regola del ritorno ogni otto settimane.”
Infine, la Camera ha fatto appello a un dialogo più stretto e collaborativo con l’MCESD, affinché le future leggi dell’UE garantiscano equità, sostenibilità ed efficienza operativa per tutti gli Stati membri, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
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