Malta

sparisce bodycam decisiva: il caso Ħamrun appeso a un filo

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Una rissa scoppiata ad Ħamrun, cinque persone accusate e una prova chiave che potrebbe cambiare tutto: una bodycam scomparsa! Gli avvocati difensori dei cinque imputati, tra cui i fratelli Kurt ed Elton Borg, affermano che questa telecamera, indossata da un agente di polizia, era “fondamentale” per comprendere cosa ha davvero scatenato il violento alterco. Ora, quella bodycam è sparita nel nulla, e con essa forse la verità sull’intero caso.

L’intero incidente ha avuto luogo il 21 settembre lungo St Joseph High Street, ma quello che è iniziato come un banale controllo stradale è presto degenerato in uno scontro fisico. I fratelli Borg, insieme ad altri tre imputati, si trovavano a discutere con due agenti, Clive Mallia e Aidan Demicoli. “È stata una provocazione” , sostengono gli avvocati dei due fratelli, sottolineando come le telecamere dei poliziotti fossero inizialmente spente. Quando la situazione è diventata esplosiva, una delle bodycam è caduta a terra, raccolta da una donna e poi restituita a Mallia. Ma da quel momento in poi, la telecamera è scomparsa.

Durante l’udienza di giovedì, è emerso che né Mallia né Demicoli avevano attivato le loro bodycam all’inizio dell’interazione, proprio quando Kurt Borg, da un lato della strada, ha detto: “Quell’auto è mia. La sto per spostare, signore”. Il poliziotto Mallia ha risposto sarcastico: “Dovevi proprio aspettare noi per farlo?” . Quella frase, accompagnata da un tono che molti definirebbero provocatorio, ha dato il via a un’escalation che nessuno poteva prevedere.

I difensori sono convinti che quella bodycam mancante abbia registrato momenti cruciali, dettagli che potrebbero dimostrare come i fratelli Borg siano stati provocati e non abbiano semplicemente aggredito gli agenti. “Quella telecamera ha sicuramente catturato qualcosa di importante”, ha dichiarato l’avvocato Franco Debono. “È essenziale per far emergere la verità su chi ha scatenato l’incidente” . Ora, la difesa sta facendo pressione sulle autorità affinché trovino quella bodycam, nella speranza che possa ribaltare la situazione.

Ma i misteri non finiscono qui. Demicoli ha confermato che stava indossando la bodycam durante il pattugliamento, e che la stessa è caduta due volte durante il confronto fisico. Nonostante l’abbia riattaccata alla divisa, la telecamera è sparita definitivamente. L’agente ha ammesso in tribunale che il suo collega aveva rivolto parole poco appropriate ai Borg. “Perché il suo collega ha detto a Kurt: ‘Caspita, sei proprio un bravo avvocato’?”, ha incalzato l’avvocato Debono. La risposta di Demicoli è stata lapidaria: “Non sono stato io a dire quelle parole. Sarà lui a dover rispondere” .

Tuttavia, Demicoli ha descritto Kurt come aggressivo, aggiungendo che il giovane aveva strappato la patente di guida dalle mani di Mallia con forza, un gesto che ha ulteriormente alzato la tensione. E come se non bastasse, Elton avrebbe anche calpestato il piede di uno degli agenti. “Non si è subito scusato per questo?”, ha chiesto l’avvocato. “Sì, ma nonostante le scuse, siamo comunque stati picchiati”, ha replicato l’agente.

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La situazione è peggiorata quando Demicoli ha deciso di usare la pistola taser, mirata inizialmente su Kurt, che sembrava pronto ad attaccare Mallia. “Non ho seguito il protocollo chiamando un avvertimento, perché c’era pericolo di vita” , ha spiegato l’agente, giustificando l’uso dell’arma. Tuttavia, le due sonde hanno colpito invece uno degli altri imputati, Redeimon Aquilina.

La testimonianza ha concluso una lunga giornata in aula, durante la quale i legali hanno anche discusso della possibilità di libertà su cauzione per i loro clienti. “Tutti gli imputati sono uomini d’affari, padri di famiglia senza precedenti penali”, ha sottolineato l’avvocato Matthew Xuereb, chiedendo: “Che vantaggio c’è nel tenerli ancora in arresto?” . Alla fine, sarà la magistrata Monica Vella a pronunciarsi sulla cauzione.

Intanto, la bodycam scomparsa continua a rappresentare un enigma, e la verità dietro la rissa resta avvolta nel mistero.

Foto: [Archivio Times Of Malta]

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