Più della metà dei candidati che ha tentato di ottenere il Skills Card Pass non è riuscita a superare l’esame, lasciando molti di loro con sogni infranti e prospettive di carriera in bilico.
È uno scenario che lascia a bocca aperta: circa il 50% dei lavoratori che desideravano entrare nel competitivo mondo del turismo e dell’ospitalità maltese ha fallito miseramente. Questo è quanto emerge dai dati shockanti forniti dall’Istituto di Studi Turistici (ITS), che fanno luce su un processo apparentemente più complesso di quanto molti si aspettassero.
Dal mese di maggio, chiunque voglia lavorare in hotel, bar e ristoranti a Malta, e proviene da fuori l’Unione Europea, deve possedere una Skills Card, un passaggio obbligatorio che richiede costosi esami e che ora ha messo a dura prova centinaia di candidati.
Lunedì, Pierre Fenech, capo dell’ITS, ha illustrato i risultati delle prove del Skills Pass degli ultimi tre mesi, svelando numeri che fanno riflettere e che potrebbero avere ripercussioni sul settore.
Fenech ha rivelato che la maggior parte dei candidati proviene dal Nepal (ben il 29%), seguito dall’India con il 25%. Un ulteriore 9% viene dalla Colombia, l’8% dalle Filippine e il 4% dal Pakistan, mentre il resto arriva da vari altri paesi sparsi per il mondo.
Ma c’è di più: il 44% di coloro che hanno fatto domanda per il Skills Pass lavora già a Malta da oltre un anno, mentre il restante non ha ancora messo piede sull’isola.
Per ottenere questa ambita Skills Card, i candidati devono affrontare un processo in due fasi. La Fase 1 prevede una prova di inglese “Essential English for hospitality” e un test sul “prodotto turistico maltese di base”
, dove vengono messe alla prova le loro conoscenze sulla storia, cultura, tradizioni e attrazioni turistiche maltesi.
Ad oggi, ben 887 certificati sono stati emessi per la Fase 1, mentre altri 885 candidati stanno ancora lottando per superare questa prima, impegnativa tappa.
Il colloquio: l’ostacolo più temuto dai candidati
Ma è nella Fase 2 che la maggior parte dei sogni si infrangono. In questa fase, i candidati devono sostenere un colloquio, spesso virtuale, presso l’ITS o nel loro paese d’origine. Qui, vengono valutate non solo le loro competenze linguistiche, ma anche quelle pratiche, specifiche per il lavoro che intendono svolgere.
Il colloquio dura 30 minuti e le domande vengono scelte a caso da un computer, spaziando tra gli argomenti trattati nella Fase 1 e includendo domande di carattere generale.
Sorprendentemente, coloro che vivono a Malta da più di un anno sono esentati dal sostenere la Fase 2. Tuttavia, nonostante l’apparente semplificazione per alcuni, i dati rivelano che solo il 50% dei candidati riesce a superare questa seconda fase, contrariamente al quasi perfetto 99% di successo nella Fase 1.
Fenech ha spiegato che questo drastico calo di successo è dovuto principalmente a una scarsa conoscenza della lingua o delle competenze specifiche richieste per il lavoro scelto dai candidati.
Complessivamente, negli ultimi tre mesi, sono stati emessi 1.233 certificati Skills Pass, un numero che include sia i candidati che hanno completato solo la Fase 1 che quelli che hanno superato entrambe le fasi.
Il 6% dei candidati sorpreso a barare: scandalo nelle aule d’esame
E come se non bastasse, Fenech ha rivelato un dettaglio scioccante: ben il 6% dei candidati è stato sospeso per aver tentato di imbrogliare durante l’esame. “Alcuni hanno cercato di farsi aiutare da altre persone, di cercare le risposte sui loro telefoni o addirittura di bloccare la videocamera che li monitorava”
, ha raccontato Fenech. Questi candidati dovranno ripresentare la domanda d’esame e ripartire da zero.
Nonostante queste difficoltà, i candidati hanno lasciato feedback positivi, in particolare sul corso di prodotto turistico maltese, considerato da molti estremamente utile per vivere e lavorare sull’isola.
Foto: [Archivio Times of Malta]