Il governo è pronto a rivoluzionare il mondo del lavoro con un’idea che farà discutere: l’iscrizione obbligatoria ai sindacati potrebbe diventare realtà “ben prima” della fine di questa legislatura. A dirlo è stato il sottosegretario Andy Ellul, lanciando una vera e propria bomba su uno dei temi più caldi degli ultimi tempi.
La proposta, inserita nel manifesto elettorale del Partito Laburista, ha suscitato scalpore. Il partito ha dichiarato il proprio appoggio all’idea dell’iscrizione obbligatoria ai sindacati, annunciando l’avvio di “discussioni con le parti sociali per l’attuazione di questa misura”. Una mossa audace che potrebbe cambiare il volto del mercato del lavoro maltese.
Ellul ha assicurato che la strada da seguire sarà svelata nei prossimi giorni
, lasciando intendere che i preparativi sono ormai a buon punto.
Il sottosegretario per il dialogo sociale ha confermato che il governo ha già avviato le trattative con i principali attori coinvolti, pur ammettendo che all’inizio alcuni si erano opposti persino a parlarne. “Siamo partiti da una situazione in cui alcuni stakeholder non volevano nemmeno discutere la questione. Da allora abbiamo fatto progressi”
ha detto Ellul, lasciando trasparire un clima più favorevole.
Ma quali sono le opzioni sul tavolo? Il governo sta valutando quattro modelli diversi per attuare l’obbligo, che verranno analizzati in maniera “aperta” attraverso una consultazione pubblica o altre modalità. Le possibilità includono l’iscrizione obbligatoria per tutti i dipendenti, solo per i lavoratori a basso reddito, per i cittadini di paesi terzi o limitata a settori specifici. Ogni scenario sembra promettere discussioni accese e reazioni contrastanti.
Diversi gruppi di pressione e organizzazioni si sono già schierati a favore della proposta, tra cui il General Workers’ Union, UĦM Voice of the Workers, Moviment Graffitti, Solidarjetà e Żminijietna. Questo fronte comune rafforza l’idea che il cambiamento sia inevitabile.
Quanto alla tempistica, Ellul ha dichiarato con sicurezza: “Penso che la legge sarà approvata molto prima della fine della legislatura”
.
La General Workers’ Union è stata tra le prime a spingere per questa riforma, proponendo la sua introduzione già nel documento pre-budget del 2019. L’unione aveva giustificato la sua proposta con la necessità di combattere il lavoro precario e lo sfruttamento nei settori più vulnerabili, come l’edilizia e il turismo, dove la sindacalizzazione è ancora debole o addirittura inesistente.
Anche l’UĦM aveva avanzato la richiesta per l’iscrizione obbligatoria dei lavoratori a basso reddito nella primavera del 2022.
Ma non tutti sono d’accordo. L’Associazione dei Datori di Lavoro di Malta, la Camera di Commercio di Malta e la Camera delle PMI si sono già schierate fermamente contro la proposta, promettendo battaglia su uno dei temi più divisivi degli ultimi anni.
Foto: Matthew Mirabelli