Un vero e proprio scandalo sta scuotendo il mondo dell’equitazione a Malta! Un’indagine dell’Ombudsman ha rivelato che decine di scuderie sono state approvate utilizzando cavalli “fantasma”, già registrati per altre strutture. Ma il colpo di scena più inquietante è un altro: alcuni proprietari avrebbero trovato un modo per costruire scuderie senza neanche possedere un cavallo!
Come? Un semplice trucco burocratico: dichiarano di avere un cavallo, magari prendendo in prestito il nome di un animale altrui, o peggio ancora, utilizzano il passaporto di un cavallo morto! Secondo il Times of Malta
, è diventata una prassi diffusa comprare il passaporto di un cavallo deceduto e utilizzarlo per più richieste di costruzione.
Ma c’è di più. Un’altra pratica comune è quella di trasferire “sulla carta” un cavallo a un richiedente di una scuderia, senza che l’animale venga mai effettivamente spostato. Un giro di carte false che ha permesso la proliferazione incontrollata di scuderie nelle zone fuori sviluppo (ODZ), senza alcun reale controllo sulle autorizzazioni.
L’Ufficio dell’Ombudsman, attraverso il Commissario per l’Ambiente e la Pianificazione, ha deciso di vederci chiaro e ha avviato un’indagine d’ufficio, senza aspettare segnalazioni. Il risultato? Numeri da capogiro:
- Dal 2016, 1.022 scuderie approvate con 298 permessi distinti.
- 36 scuderie autorizzate per cavalli che avevano già un permesso in un’altra struttura.
- In due casi, lo stesso cavallo ha ricevuto addirittura tre permessi diversi!
- 137 scuderie costruite illegalmente e poi sanate con permessi successivi.
- 328 nuove richieste ancora in attesa di decisione.
Un abuso senza precedenti, reso possibile dall’assenza di controlli adeguati. L’indagine ha infatti confermato che la Planning Authority (PA) non verifica se un cavallo sia già stato registrato in un permesso precedente
, né si assicura che le condizioni stabilite per i permessi vengano rispettate.
L’Ombudsman è stato categorico: la situazione è “eccessiva, contraria allo spirito di SPED e assolutamente insostenibile
“.
A fronte di questo disastro, il Commissario ha proposto sette misure urgenti per evitare ulteriori abusi:
- Nessuna domanda di scuderie deve essere accettata senza un elenco ufficiale dei cavalli registrati dal Veterinary Regulation Directorate (VRD), completo di microchip.
- L’elenco VRD deve essere incluso come documento approvato nel permesso.
- I permessi devono durare tre anni e le strutture devono essere smantellate se non vengono rinnovati.
- La PA deve garantire che lo stesso cavallo non possa essere usato per più permessi.
- Modifica delle regole per le scuderie: ogni nuova richiesta deve rispettare criteri precisi di spazio per cavallo.
- La PA deve controllare che tutte le condizioni dei permessi vengano rispettate.
- Tutti i certificati di conformità devono essere caricati nei fascicoli PA.
Ma ecco il colpo di scena finale: la Planning Authority ha ignorato la maggior parte di queste raccomandazioni! Ha accettato solo i punti 6 e 7
, dichiarando che per gli altri serve un cambiamento normativo o un accordo con il VRD.
La risposta del Commissario è stata durissima: “Non è accettabile che le prime quattro raccomandazioni, piuttosto semplici, non siano state applicate immediatamente“. Ha inoltre sottolineato che il quinto punto, pur richiedendo un cambiamento nella Rural Policy Design Guidance, non può essere ignorato
, perché la situazione attuale è insostenibile.
A fronte del mancato adeguamento da parte della PA e della continua concessione di nuovi permessi in violazione delle raccomandazioni, l’Ombudsman ha deciso di fare un passo drastico: ha trasmesso il caso alla Camera dei Rappresentanti
.
Ora la palla passa al governo. La PA e il Ministero dell’Agricoltura hanno annunciato che stanno valutando un nuovo sistema di controllo, ma il danno è ormai fatto. Un’intera rete di permessi falsati ha permesso di costruire scuderie a tappeto nelle ODZ, spesso senza cavalli reali!
Il sistema verrà riformato? O sarà l’ennesimo caso destinato a finire nel dimenticatoio?
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