Malta

“Scandalo Vitals: l’esperto rifiuta di testimoniare, la giustizia prepara il contrattacco”

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Un clamoroso colpo di scena scuote le aule del tribunale: un esperto forense che ha avuto un ruolo centrale nell’inchiesta sul caso Vitals, e che ha accumulato prove schiaccianti su uno dei più grandi scandali maltesi degli ultimi anni, rifiuta di testimoniare. La ragione? “Temo per la mia sicurezza” ha dichiarato Jeremy Harbinson, spiegando di non voler mai più mettere piede a Malta. Ma la giustizia maltesa non ha intenzione di arrendersi: un giudice gli ha fatto capire che, come esperto nominato dalle autorità locali, potrebbe essere obbligato a deporre in tribunale. Le sue parole, pronunciate dalla giudice Edwina Grima, sono chiare: “Se necessario, sarà chiamato a testimoniare e sottoposto a contro-interrogatorio” .

Harbinson, ormai in pensione, ha inviato tramite email una dichiarazione giurata che ora potrebbe diventare parte degli atti ufficiali del processo. E, come prevedibile, le cose si complicano: “La mia affermazione giurata è solo una copia, non l’originale,”  ha sottolineato il tribunale, ordinando che venga consegnata una versione autentica. Una mossa che potrebbe riaccendere la fiamma di una testimonianza tanto temuta quanto attesa.

Nel suo documento, Harbinson ha esplicitato la paura che lo ha spinto a rifiutare di tornare a Malta: “Le esperienze e le conoscenze che ho acquisito in questi sette anni mi fanno temere per la mia sicurezza, e ho deciso che non tornerò mai più a Malta.” Ma non è tutto: secondo l’ex esperto, il suo rapporto di 1.200 pagine, che ha fatto luce su gravi episodi di corruzione legati all’affare ospedaliero, non era mai stato pensato per supportare accuse penali dirette. “Il nostro rapporto non menziona accuse penali né ordini di congelamento dei beni, e non ho avuto alcun ruolo in questi aspetti,”  ha spiegato, facendo capire che il documento doveva essere solo uno strumento per l’inchiesta, non una base per incriminare alcuno.

Eppure, il rapporto da lui redatto è diventato il cuore pulsante delle accuse che coinvolgono figure politiche di spicco come l’ex primo ministro, l’ex ministro Konrad Mizzi e l’ex capo di gabinetto Keith Schembri. I tre, insieme ad altri undici individui e otto aziende, sono accusati di riciclaggio di denaro e di aver truffato lo stato attraverso il fraudolento accordo ospedaliero. “Il nostro rapporto è stato usato come base per il processo,”  ha dichiarato Harbinson, ma ha anche precisato che le sue osservazioni non implicavano alcun tipo di responsabilità penale diretta.

Nel frattempo, le difese dei coinvolti contestano la decisione di congelare milioni di euro, definendo tali misure come un abuso di potere. Mentre la battaglia legale infuria, la questione della testimonianza di Harbinson rimane al centro del dibattito. E mentre l’esperto sembra irremovibile, la giustizia maltesa è pronta a spingere affinché venga obbligato a comparire, nonostante la sua evidente paura.

La giudice Grima ha anche fatto notare che le notifiche ufficiali non potranno più essere inviate ai suoi avvocati, ma dovranno essere recapitate direttamente a Harbinson, seguendo la legge maltesa. Un’ulteriore mossa che potrebbe accorciare i tempi e forzare la sua comparizione davanti alla corte, con la possibilità che emergano nuovi e sconcertanti dettagli su uno degli scandali più complessi e devastanti della storia recente di Malta.

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Foto: Jonathan Borg

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