Un nuovo scandalo politico sta facendo tremare Malta, coinvolgendo Clayton Bartolo, Clint Camilleri e Amanda Muscat, moglie di Bartolo. Le accuse sono pesantissime: frode, abuso di potere e un gioco sporco orchestrato ai vertici della politica. Il Partito Verde ADPD non usa mezzi termini e chiede a gran voce che la polizia avvii un’indagine immediata per fare chiarezza su un intricato intreccio di favoritismi e incarichi fittizi.
Ralph Cassar, segretario generale di ADPD, non si è risparmiato nel denunciare la situazione: “Questo è un altro caso in cui il Commissario di Polizia dimostra di essere un debole con chi detiene il potere e un bullo con chi ruba una scatoletta di tonno perché ha fame”
. Parole forti, che pongono l’accento su quella che viene definita una gestione della giustizia a due velocità.
Le accuse si concentrano su una mossa strategica di Bartolo e Camilleri per creare un finto ruolo di consulenza ministeriale per Amanda Muscat, che all’epoca era ancora la compagna di Bartolo. La realtà, però, è presto venuta a galla: Muscat non solo non ha mai svolto il lavoro per cui era pagata, ma non aveva neppure le qualifiche necessarie per quella posizione. Durante tutto questo tempo, ha continuato a lavorare come segretaria personale di Bartolo.
La scorsa settimana, un comitato parlamentare ha deciso di censurare Bartolo e Camilleri, obbligando Muscat a restituire la differenza tra lo stipendio percepito e quello che avrebbe dovuto effettivamente guadagnare. Bartolo è stato anche obbligato a scusarsi pubblicamente in Parlamento, ma questo non è bastato a salvare la sua carriera politica. Il Primo Ministro Robert Abela lo ha espulso dal gruppo parlamentare laburista non appena è emerso che Bartolo e Muscat sono indagati per riciclaggio di denaro in un caso separato.
Ma ADPD non si accontenta di queste misure, definendole “scandalose e superficiali“. Durante una conferenza stampa, il partito ha puntato il dito contro il presidente del Parlamento, Anġlu Farrugia, accusandolo di aver concesso ai colpevoli “un lasciapassare troppo facile
” con il suo voto decisivo.
Brian Decelis, responsabile delle relazioni pubbliche di ADPD, ha rincarato la dose, sostenendo che l’abuso di potere deve essere trattato come un reato grave: “Non possiamo ridurre tutto questo a un malinteso. È un abuso di potere e va perseguito penalmente”.
Per ADPD, questo scandalo è l’ennesima prova della necessità di una riforma costituzionale. Solo con un sistema parlamentare che includa più partiti si potrà garantire una vigilanza efficace e porre fine al deterioramento della politica maltese, una realtà che, secondo il partito, i due principali schieramenti hanno tollerato per decenni.
Foto: ADPD