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Malta

San Ġwann, genitori contro insegnante gay: la svolta che nessuno si aspettava

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Una decisione destinata a far discutere: una coppia di genitori ha ritirato i propri figli dalla scuola primaria di San Ġwann dopo aver scoperto che l’insegnante della classe di terza elementare era apertamente gay. Ma il colpo di scena è arrivato ieri, quando, dopo un incontro intenso e decisivo con l’amministrazione scolastica e l’insegnante coinvolto, hanno scelto di cambiare idea e lasciare i bambini nella stessa scuola.

Il Ministro dell’Istruzione, Clifton Grima, ha commentato con soddisfazione l’evolversi della vicenda, sottolineando l’importanza del dialogo. “La scuola è attrezzata per garantire la migliore istruzione a tutti i bambini di San Ġwann, inclusi anche questi alunni. Questo episodio spiacevole, a lungo termine, potrebbe addirittura rafforzare la comunità scolastica, assicurando un’educazione equa per tutti,” ha dichiarato al Times of Malta .

Ma come si è arrivati a questa controversia? La coppia, di origini straniere, si era opposta al fatto che i propri figli fossero educati da Stefan Vassallo, insegnante con oltre dieci anni di esperienza. La loro motivazione? Pur dichiarando di rispettare tutti, si definivano una famiglia “conservatrice” e non ritenevano appropriato che i figli fossero in una classe con un insegnante “che non è eterosessuale” . Addirittura, hanno notato che Vassallo portava una borsa con la bandiera arcobaleno, il che sembrava rafforzare i loro timori.

Questa presa di posizione ha scatenato un’ondata di critiche in tutta Malta, con politici, attivisti e ONG che hanno condannato duramente la decisione. Il culmine è stato un incontro organizzato tra i genitori, il personale scolastico e lo stesso insegnante, durante il quale si è arrivati a un punto di svolta.

Fonti vicine alla scuola hanno rivelato che il gesto dei genitori non era dettato da odio, ma da profonde incomprensioni culturali legate al loro paese d’origine. Durante il confronto, i genitori hanno ammesso di non aver compreso appieno che a Malta le persone LGBT godono degli stessi diritti e del medesimo rispetto di chiunque altro. “Il confronto è stato molto produttivo e, alla fine, i genitori hanno felicemente accettato di lasciare i loro figli nella scuola,” ha dichiarato una fonte interna. “Questa storia ha un lieto fine.”

Stefan Vassallo, 32 anni, ha espresso il proprio dolore per l’accaduto, definendo la situazione “una ferita profonda”“Nonostante insegni da un decennio, è la prima volta che vengo giudicato per il mio orientamento sessuale e non per il mio operato come educatore,” ha spiegato. Da sempre promotore dell’inclusione LGBTI nelle scuole, Vassallo ha ammesso di sentirsi spesso costretto a “moderare il proprio modo di essere” per timore di critiche da parte dei genitori.

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L’insegnante ha anche scritto una lettera aperta ai genitori, invitandoli a riflettere sull’impatto delle loro azioni: “L’inclusione non è solo una parola, ma un principio fondamentale per il benessere di ogni bambino. Vi esorto ad accettare l’omosessualità come parte normale della vita, perché questo è il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri figli.”

Il caso ha acceso i riflettori sulla diversità culturale che caratterizza la scuola primaria di San Ġwann. Un rappresentante della scuola ha ribadito l’importanza di accogliere queste differenze: “Questo evento ci insegna che la diversità non deve essere temuta, ma vista come un’opportunità per crescere insieme.”

Foto: [Archivio Times of Malta]

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