Il governo ha appena svelato un piano rivoluzionario per riformare il Tribunale della Famiglia, puntando dritto a ridurre l’enorme carico di lavoro e accelerare le tempistiche dei processi. Questa mossa, che non si vedeva da oltre due decenni, mira a snellire il sistema e portare sollievo alle famiglie che, da troppo tempo, vedono le loro vite appese a lunghissime attese.
Uno dei pilastri di questa riforma è l’istituzione dei Family Boards
, gruppi di esperti che analizzeranno i casi, tagliando sul nascere le dispute inutili. Questi board non saranno solo figure di supporto, ma veri e propri “super-giudici” della mediazione, pronti a fornire rapporti dettagliati ai tribunali per velocizzare ogni fase del processo.
Questi rapporti, redatti da professionisti di varie discipline, saranno il cuore pulsante della riforma: punteranno a questioni cruciali come la custodia dei figli, il mantenimento e le responsabilità finanziarie, fornendo una panoramica chiara e precisa ai giudici. “Il governo spera che questo approccio semplificato riduca il carico sui tribunali e garantisca risoluzioni più rapide per le famiglie”
, ha dichiarato con convinzione il Ministro della Giustizia Jonathan Attard.
“Le dispute familiari possono essere emotivamente intense e necessitano di decisioni ponderate per assicurare che gli interessi di tutte le parti, soprattutto dei bambini, siano prioritari”
ha continuato il ministro, sottolineando come la sensibilità e la rapidità debbano andare di pari passo. Queste riforme, le prime nel Tribunale della Famiglia dopo ben 22 anni, arrivano in seguito a un approfondito studio iniziato nel gennaio del 2023.
Tra le proposte chiave spiccano:
- La creazione dei Family Boards per monitorare il processo di mediazione.
- Un nuovo Codice del Tribunale della Famiglia che consoliderà tutte le leggi relative alla famiglia.
- Termini di mediazione più stringenti per evitare ritardi.
- Il riconoscimento di diritti e responsabilità paritari, promuovendo la co-genitorialità e prendendo decisioni sempre nell’interesse dei bambini.
- Linee guida più chiare per questioni di mantenimento e accesso ai figli.
- Un nuovo Ufficio di Supporto del Tribunale, con professionisti pronti ad aiutare chi si trova coinvolto in cause familiari.
- Più supporto per le vittime di violenza domestica.
- Maggiori risorse per i professionisti del Tribunale della Famiglia.
- Procedure più snelle per la divisione dei beni.
Una delle innovazioni più discusse riguarda il mantenimento: il governo propone che, una volta stabilita la cifra, questa venga automaticamente prelevata dal salario, dalla pensione o da altre entrate della parte interessata e trasferita all’altra. Addio discussioni infinite su chi deve cosa a chi!
Il Ministro Attard ha inoltre rivelato che ampie consultazioni sono già state avviate, e una delle richieste più pressanti riguarda il ruolo dei nonni. Molti hanno chiesto di essere coinvolti di più nei procedimenti di separazione, affinché anche la loro voce venga ascoltata.
Ma non è finita qui. Il Ministro del Welfare Sociale e della Famiglia, Michael Falzon, ha dato manforte, affermando con forza che “le riforme sono necessarie da troppo tempo. Non possono coprire ogni singola circostanza di ogni caso possibile. Alla fine, non importa quanto ci proviamo, le dinamiche familiari non si possono incasellare in un codice.”
Per chi fosse interessato, il documento completo della consultazione è disponibile online, e chiunque può inviare le proprie proposte fino all’11 novembre all’indirizzo email consultation.justice@gov.mt o tramite la piattaforma pubblica online publicconsultation.gov.mt. Sono previsti anche incontri pubblici per stimolare il dibattito e raccogliere opinioni.
Foto: Emma Borg