venerdì, Marzo 29, 2024
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Ricordando Rużar Briffa a 60 anni dalla scomparsa

Sessant’anni fa, il 22 febbraio 1963, Rużar Briffa si spegneva all’età di 58 anni nel suo appartamento a La Valletta. Un paio di anni prima, Briffa aveva accolto la triste notizia di essere malato terminale, data dal suo medico con le parole “sajjetta bla ħsieb” (fulmine inaspettato).

Briffa nacque a La Valletta il 16 gennaio 1906 da Duminku e Ġovanna. Dopo la morte della prima moglie, avvenuta nel 1950, sposò Louisette, che raccolse i fogli sparsi su cui scriveva e, con l’aiuto di Valentin Barbara, un frate domenicano, pubblicò il suo unico libro di poesie, intitolato Poeżiji, nel 1960.

Sebbene le sue pubblicazioni fossero scarse, le sue opere sono state studiate a fondo da molti, tra cui il compianto Oliver Friggieri, che ha pubblicato nuovamente le sue poesie nel 1983.

Friggieri ha anche scoperto una vecchia poesia di Briffa intitolata The Autumn Dirge, che gli ha ricordato il poeta romantico inglese Percy Bysshe Shelly. Si tratta di una prima poesia di Briffa, che scriveva soprattutto in maltese. Fu scritta nel 1924 e pubblicata quando Briffa aveva 18 anni.

Briffa è stato profondamente impegnato per tutta la vita nella lotta interiore contro la solitudine, il dolore e la miseria. Egli esponeva queste intense emozioni in termini di reazioni contrastanti alla bellezza, alla gioia e alla salute in contrapposizione alla tristezza e alla malattia.

Molto giovane, rinunciò a una promettente carriera scolastica a favore di quella di medico per poter curare le persone e si impegnò per tutta la vita a curare le malattie della pelle come la lebbra. Si specializzò in dermatologia in Inghilterra e in India negli anni ’30 e ricoprì diversi incarichi di responsabilità presso il dipartimento della salute e l’Università di Malta.

Il medico determinato e sensibile che era in lui, lo portava a sfidare e curare le malattie con passione e amore e a trasformare questo sforzo nella bellezza delle sue poesie.

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