Un’accusa scioccante che potrebbe far tremare i vertici del governo: il Primo Ministro Robert Abela avrebbe dato ordine alla polizia su chi interrogare nell’inchiesta Vitals. E ora, secondo l’ONG Repubblika, deve smentire immediatamente o fare le valigie. Il tempo stringe: se non lo farà, dovrà dimettersi “prima del calare della notte”.
Repubblika, in una dichiarazione che suona come un ultimatum, si riferisce a un articolo che ha scosso i palazzi del potere. In questo articolo, fonti interne, inclusi ministri di spicco, avrebbero rivelato che Abela ha istruito gli alti vertici della polizia a non interrogare certi individui coinvolti nell’inchiesta sulla corruzione legata agli ospedali. Il motivo? Proteggere l’ex Primo Ministro Joseph Muscat.
Non ci sorprende affatto questa accusa, dichiara l’ONG, perché, come sosteniamo da tempo, le decisioni della polizia e del Procuratore Generale nei casi di corruzione non hanno né senso legale né logico, ma solo politico: favoriscono il governo e il Partito Laburista.
L’organizzazione sottolinea con forza che in un’indagine penale, il Primo Ministro non ha alcun diritto di interferire, figuriamoci quando sono coinvolti amici personali. “Questi ministri di alto livello stanno descrivendo un abuso di potere palese, un atto illegale da parte di un primo ministro per proteggere amici criminali”
, tuona Repubblika.
Ma non finisce qui: l’ONG punta il dito anche contro quei ministri che, pur avendo assistito a queste manovre discutibili, si nascondono dietro l’anonimato. “Chi ha visto e taciuto è complice!”
Ora, tutto è nelle mani del Primo Ministro. Repubblika lo sfida pubblicamente a negare queste accuse, ma con una condizione chiarissima: se non lo farà, le sue dimissioni dovranno arrivare immediatamente.
Credit: Jonathan Borg