Malta

Reclutava jihadisti a Ħamrun: inquietanti dettagli emersi in aula

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Un presunto reclutatore di terroristi, operante direttamente dal cuore di Ħamrun, avrebbe tentato di arruolare persone “vulnerabili” da ogni angolo d’Europa per compiere attacchi terroristici devastanti. È quanto emerso giovedì in tribunale, lasciando la sala col fiato sospeso.

Mouhamadou Dosso, un uomo di 32 anni con cittadinanza italiana, è accusato di aver diffuso materiale estremista e di aver cercato di persuadere individui a unirsi a una rete del terrore. L’ispettore Mohammed Shurrab, membro dell’unità antiterrorismo, ha raccontato di un’operazione culminata il 31 ottobre con il sequestro di ben cinque telefoni cellulari appartenenti a Dosso.

La vicenda è partita da una segnalazione lo scorso aprile: un profilo Facebook sospetto diffondeva materiale estremista. Dopo settimane di indagini, le autorità hanno collegato il profilo a Dosso e hanno avviato una sorveglianza meticolosa.

Conversazioni che promettono il paradiso in cambio della morte

Attraverso vari account di Facebook Messenger, Dosso avrebbe cercato di attirare richiedenti asilo, spesso persone sole, fuggite da Paesi devastati dalla guerra. Ma ciò che lascia senza parole è uno dei messaggi letti in aula: “Sei destinato al paradiso se compi un attacco suicida” , scriveva Dosso a un contatto anonimo.

“Stiamo reclutando volontari per la jihad. Se muori in questa lotta, andrai in paradiso” – una promessa agghiacciante di ricompense ultraterrene in cambio di un sacrificio mortale.

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Sul telefono di Dosso sono stati scoperti contenuti che sembrano usciti da un manuale del terrore: immagini di esplosivi, bandiere americane, francesi e israeliane barrate con una X, e perfino una foto di uno dei terroristi coinvolti negli attacchi dell’11 settembre.

Propaganda e simboli dell’ISIS: un arsenale digitale inquietante

Secondo l’ispettore Shurrab, i dispositivi sequestrati erano carichi di materiale propagandistico legato all’ISIS: foto, video, e discorsi incendiari dei leader del gruppo terroristico, tutti progettati per radicalizzare e ispirare violenza. Un archivio digitale per il reclutamento e la propaganda, che rafforza ulteriormente l’accusa.

Alla luce delle prove schiaccianti, la magistrata Donatella Frendo Dimech ha dichiarato che ci sono sufficienti elementi per emettere un atto d’accusa formale contro Dosso.

La prossima udienza è fissata per il 18 dicembre.

Foto: Malta Police Force

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