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Malta

Quasi 900 taxi fermati: scatta la svolta nel ride-hailing a Malta

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Un colpo di scena senza precedenti scuote il settore del trasporto privato a Malta: quasi 900 taxi con targa Y sono stati messi fuori servizio in una stretta regolatoria che mira a riportare ordine e legalità sulle strade. Questa azione, annunciata martedì, rappresenta uno dei provvedimenti più drastici mai adottati contro le irregolarità del settore, e coinvolge tutte le principali piattaforme di ride-hailing – Bolt, eCabs e Uber.

Dietro questa decisione, la mancata adesione alla politica sul Public Service Garage (PSG), che impone ai taxi di essere parcheggiati in garage approvati durante la notte o quando non in servizio. “Qualsiasi veicolo appartenente a questi operatori trovato su strada senza regolare autorizzazione vedrà la licenza invalidata e sarà confiscato dall’unità di enforcement di Transport Malta”  ha confermato una fonte vicina al governo.

Transport Malta ha inviato avvertimenti per mesi, ma gli operatori non si sono adeguati. Con la scadenza fissata a dicembre, il governo ha deciso di agire, avviando una vera e propria offensiva contro quasi un quinto dei 4.800 taxi in circolazione.

La normativa maltese, introdotta nel 2023, richiede che tutti gli operatori di veicoli con targa Y dispongano di un garage che soddisfi rigorosi standard di sicurezza, assicurazione e manutenzione. Questa misura punta a evitare il parcheggio abusivo su strada e a minimizzare l’impatto del ride-hailing sulle comunità residenziali.

Secondo fonti governative, la stretta non dovrebbe incidere sui prezzi delle corse, poiché l’operazione è stata avviata in un periodo di bassa domanda, subito dopo le festività. Tuttavia, alcuni conducenti hanno denunciato difficoltà nel rinnovo delle licenze, legate a dispute tra architetti e autorità di trasporto. Hanno segnalato che Transport Malta ha respinto le loro dichiarazioni sui garage, lasciandoli in una situazione di stallo.

Un portavoce di eCabs ha confermato che la piattaforma ha sospeso immediatamente l’accesso agli operatori non conformi: “Queste normative servono a vietare il parcheggio residenziale su strada da parte di veicoli inutilizzati e a ridurre l’impatto dell’industria del ride-hailing sulle comunità locali. Riteniamo che questa sia una misura importante verso un’industria sicura e sostenibile.”

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Questa operazione segna un punto di svolta per un settore che ha spesso affrontato critiche per la mancanza di regolamentazione e il suo impatto sui residenti. Ora, con quasi 900 taxi messi fuori servizio, il governo sembra determinato a mantenere il pugno di ferro.

Foto: Chris Sant Fournier

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