Una cena storica, una passeggiata indimenticabile e un dialogo che ha segnato un’epoca. L’ex Primo Ministro maltese Alfred Sant ha aperto il suo scrigno di ricordi per raccontare il suo incontro con Jimmy Carter, l’ex Presidente degli Stati Uniti recentemente scomparso all’età di 100 anni. Era il 1997 quando Carter, insieme alla moglie Rosalynn e al figlio James Earl “Chip” Carter III, visitò Malta, lasciando un’impronta indelebile nella memoria di chi lo incontrò.
Il presidente Carter era “molto rilassato e affabile”, ha ricordato Sant, narrando di una cena a Palazzo Girgenti seguita da una passeggiata tra i vicoli incantati di Mdina. “Era incredibilmente curioso riguardo a Malta, un ottimo ascoltatore, soprattutto quando affrontavamo il tema della nostra posizione sull’UE e la NATO”.
Tuttavia, nonostante il suo acume politico, Sant notò che Carter sembrava meno ferrato sulle questioni europee.
La conversazione si spostò rapidamente su temi di portata globale. “Sulle questioni arabo-israeliane era molto franco ed equilibrato,” ha raccontato Sant, sottolineando la convinzione di Carter che “una via pacifica fosse possibile”
. Non era un pensiero privo di fondamenta: durante la sua presidenza (1977-1981), Carter mediò i famosi Accordi di Camp David, un passo storico verso la pace tra Israele ed Egitto.
Ma Carter non era un politico come gli altri. Secondo Sant, “dedicava grande attenzione alle sofferenze della gente comune, piuttosto che agli aspetti strategici o tattici delle questioni”. Questo approccio umanitario colpì profondamente l’ex Primo Ministro maltese, che lo trovò “davvero interessante e utile, soprattutto perché raro tra i leader di alto livello”.
Sant rivelò che Carter parlò anche del suo impegno per fermare i conflitti in Africa, cercando di organizzare cessate il fuoco e conferenze di pace. “Era ancora attivamente coinvolto nella mediazione”
, ha detto Sant. La sua dedizione era evidente e contagiosa, tanto da lasciare un’impressione indelebile.
All’epoca, Alfred Sant stava studiando negli Stati Uniti e ricorda il periodo della presidenza di Carter come un momento in cui l’ammirazione per l’America era palpabile tra i maltesi. “Molte volte l’allora Primo Ministro Dom Mintoff mi diceva che era ansioso di attrarre investimenti americani a Malta,” ha rivelato.
Tuttavia, Carter non ebbe vita facile in patria. “Le élite mediatiche e accademiche lo guardavano dall’alto in basso”, ha osservato Sant, descrivendo lo stile del presidente come “più casalingo e rurale”
rispetto ai suoi predecessori. Uno dei momenti più difficili del suo mandato fu legato al sostegno americano allo Scià di Persia, una figura la cui fragilità non era stata pienamente compresa dalle élite americane.
Jimmy Carter e sua moglie Rosalynn, deceduta nel novembre scorso, lasciano un’eredità di empatia e dedizione che continuerà a ispirare il mondo. Malta, che ebbe l’onore di ospitarli, conserva ancora il ricordo di quei giorni straordinari.
Foto: Alfred Sant.