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Malta

Protesta a MCAST: docenti in nero sfidano la direzione

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Un’ondata di protesta ha sconvolto l’inizio dell’anno scolastico a MCAST, dove i docenti si sono sollevati contro la direzione del college, esasperati dopo tre anni di attese per un nuovo accordo collettivo che continua a non arrivare. Il Malta Union of Teachers (MUT)  ha annunciato di aver perso ogni fiducia nella nuova amministrazione del college e di non voler più trattare con il nuovo preside. Un messaggio forte, ma il sindacato è pronto a negoziare direttamente con il governo pur di uscire da questo impasse.

In un atto simbolico, i docenti si sono vestiti di nero, affollando l’ingresso principale del campus di Paola, come a voler “piangere” le loro condizioni lavorative sempre più insostenibili. Una scena potente, che lascia senza parole.

I docenti affermano di non aver avuto altra scelta che protestare.

“Ci sentiamo tristi, frustrati e privi di motivazione. Ecco perché siamo vestiti di nero: è un segno del periodo più buio che abbiamo mai attraversato a MCAST,”  ha dichiarato il docente Ted Darmanin, con una vena di amarezza.

Sostenuti da decine di colleghi che agitavano cartelli, il presidente del Malta Union of Teachers, Marco Bonnici, ha promesso che nel corso della giornata verranno annunciate nuove direttive, dopo che il nuovo preside di MCAST ha dimostrato chiaramente di non avere alcun interesse a raggiungere un accordo. “Non ci interessa”  sembra essere il messaggio di fondo della direzione.

Cosa contengano queste nuove direttive, Bonnici non lo ha rivelato, ma l’attesa cresce.

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Al momento, il personale docente è sotto precise istruzioni sindacali: non rispondere a email e non pubblicare i risultati degli esami. Un vero e proprio braccio di ferro con la direzione che, però, si preannuncia lungo e doloroso.

Bonnici ha spiegato che il nuovo preside, Stephen Vella, ha proposto di risolvere la controversia attraverso un arbitrato, anziché avviare delle trattative vere e proprie. Una mossa vista come una minaccia più che una proposta.

“Ha detto che se non accettavamo o non gli rispondevamo entro una certa data, avrebbe intrapreso un’azione legale contro di noi. Invece di cercare una soluzione, il nuovo preside ci ha minacciati con azioni legali,”  ha affermato Bonnici, suscitando l’indignazione dei presenti.

Il sindacato, però, non ha intenzione di cedere e non vuole che le condizioni di lavoro dei suoi membri siano decise da un arbitro esterno che non ha mai messo piede nel campus di MCAST.

“Fai pure causa, se vuoi, ma non accetteremo la tua facile scorciatoia!”  ha tuonato Bonnici, accolto da un’ovazione scrosciante. Il presidente del sindacato ha poi ribadito che non ci sarà alcun negoziato con il nuovo preside.

“Non abbiamo fiducia in negoziati guidati dal preside. Quello che stiamo dicendo è che siamo pronti a trattare direttamente con il governo. MCAST è un ente governativo, ed è lì che dobbiamo risolvere la questione.”  ha concluso con fermezza.

Il docente di ingegneria, Ted Darmanin, ha voluto rivolgere un pensiero agli studenti, visibilmente colpiti dalle azioni sindacali.

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“Vorremmo che tutto procedesse senza intoppi, che non ci fosse bisogno di imporre direttive. Non ci piace prendere queste misure, ma siamo costretti a farlo,”  ha ammesso con un tono di sincero rammarico.

La docente Stephanie Formosa ha aggiunto che i docenti di MCAST sono stanchi di essere trattati come “docenti di serie B”.

“Siamo qualificati e pieni di conoscenze che trasmettiamo ai nostri studenti,”  ha sottolineato Formosa, che insegna in un corso di laurea in educazione vocazionale e acconciatura.

Nel frattempo, fonti interne al governo hanno fatto sapere al Times of Malta che le richieste avanzate dal sindacato sono ritenute “irragionevoli”.

Le fonti spiegano che il sindacato sta chiedendo una riduzione delle ore di contatto con gli studenti, la possibilità di lasciare il campus quando non ci sono lezioni e il telelavoro per quei ruoli che non possono essere svolti da remoto.

“Come potrebbe un tecnico di laboratorio lavorare da casa?”  ha ironizzato una delle fonti.

“Anche le richieste salariali avanzate dal MUT sono esagerate,” hanno aggiunto.

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Alla protesta erano presenti anche il ministro ombra dell’istruzione Justin Schembri e il ministro ombra per le relazioni industriali Ivan Castillo.

Foto: [Archivio Times of Malta]

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