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Petroliera russa alla deriva: rischio disastro nel Baltico

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La Germania è in piena emergenza per salvare una petroliera alla deriva, caricata fino all’orlo con quasi 100.000 tonnellate di petrolio. L’Eventin , una nave lunga 274 metri e battente bandiera panamense, è stata descritta dalle autorità come un potenziale disastro ambientale in movimento, parte della famigerata “flotta fantasma” della Russia. Il motore in avaria ha lasciato la nave senza alcuna capacità di manovra, mettendo a rischio le fragili acque del Mar Baltico.

Mentre la nave si avvicinava pericolosamente a soli 14 chilometri dalla costa dell’isola di Ruegen, venerdì, il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha lanciato un allarme furioso, puntando il dito contro Mosca. “Putin, con l’uso spietato di una flotta di petroliere arrugginite, non solo elude le sanzioni, ma mette consapevolmente a rischio la sicurezza europea e il turismo sul Baltico in caso di incidente,”  ha dichiarato.

Tre potenti rimorchiatori sono stati rapidamente inviati per agganciare l’Eventin e trascinarla verso acque più sicure. “La priorità è spostare la nave in un’area con maggiore spazio marittimo,”  hanno dichiarato i responsabili del Comando Centrale per le Emergenze Marittime tedesco. Ma il lavoro non è semplice: le onde alte 2,5 metri e le raffiche di vento stanno complicando l’operazione. Per supportare l’equipaggio rimasto bloccato a bordo, sono stati consegnati torce e radio.

Il piano prevede di trascinare la nave per 25 chilometri verso nord-est, nei pressi di Capo Arkona, un’operazione che richiederà almeno otto ore. Le autorità sperano di completare il tutto entro la mattinata di sabato. Per ora, grazie a ripetuti voli di sorveglianza, non sono state rilevate perdite di petrolio, ma la tensione resta alta.

Secondo il governo tedesco, l’Eventin fa parte della cosiddetta “flotta fantasma”, un complesso di navi con proprietà opache e assicurazioni inesistenti, utilizzate dalla Russia per aggirare le sanzioni occidentali imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. “Questa flotta non solo viola le regole, ma è anche un pericolo galleggiante,”  ha avvertito Baerbock.

Dati dell’Atlantic Council, un think tank statunitense, mostrano come il numero di queste navi sia esploso dall’inizio del conflitto. Per contrastare questa pratica, l’Unione Europea ha già imposto sanzioni su oltre 70 navi, mentre Stati Uniti e Regno Unito hanno annunciato nuove restrizioni su altre 180 unità proprio venerdì.

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La Germania è determinata a prevenire una catastrofe ambientale, ma l’incidente dell’Eventin  sottolinea i pericoli crescenti di un mercato petrolifero sempre più sfuggente alle regole internazionali.

Foto: AFP

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