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Patenti facili a Transport Malta? In tribunale emergono dettagli inquietanti

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Uno scandalo senza precedenti scuote Transport Malta: funzionari dell’ente sarebbero stati al centro di un vero e proprio racket per garantire la patente di guida a candidati selezionati. E ora, in tribunale, emergono dettagli che fanno rabbrividire.

Un esaminatore di guida ha raccontato di aver subito “una pressione aggiuntiva”  quando il suo superiore gli ordinò di non rendere l’esame troppo difficile per alcuni candidati privilegiati.

John Scicluna, esaminatore presso Transport Malta, ha testimoniato davanti alla Magistrata Rachel Montebello nel processo contro l’ex direttore di TM Clint Mansueto e due suoi ex subordinati, Raul Antonio Pace e Philip Endrick Zammit.

I tre sono accusati di aver manipolato il sistema affinché determinati candidati ottenessero la patente di guida, con ordini chiari agli istruttori di “prendersi cura” di coloro che venivano segnalati da “qualche ministero o Castille” .

Tutti e tre si dichiarano innocenti.

Un sistema pilotato dall’alto?

Mansueto, sospeso dal suo incarico nell’agosto 2023, assegnava personalmente gli esami di guida. Scicluna ha spiegato che i certificati relativi alle prove venivano raccolti in un pacchetto su cui era sempre presente un biglietto con le sue iniziali – JS – e un’indicazione temporale precisa, come ad esempio le 9:00.

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Il pacchetto gli veniva consegnato direttamente da Mansueto o da Pace.

Ma il dettaglio più inquietante? “L’orario sul foglio corrispondeva all’esame di un candidato specifico. E le istruzioni erano di non rendere il test difficile per lui” , ha rivelato Scicluna.

Cosa significava concretamente “facilitare”  l’esame? L’esaminatore ha chiarito che bisognava evitare di far percorrere ai candidati strade più complesse, come quelle con rotatorie, e mantenere il tragitto il più semplice possibile.

Dopo la prova, se il candidato superava l’esame, Scicluna firmava il certificato e informava Mansueto dell’esito.

Un sistema di favoritismi che si spingeva oltre

Ma non è tutto. Scicluna ha raccontato di aver ricevuto richieste ancora più sconcertanti: in alcune occasioni, gli venne ordinato di leggere ad alta voce le domande dell’esame orale a candidati perfettamente in grado di leggere da soli.

“Era una pressione in più. L’obiettivo era farli passare… una cosa che non è normale. Non mi sentivo a mio agio” , ha dichiarato.

A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Joseph Giglio, Arthur Azzopardi e Herman Mula.

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L’accusa è stata rappresentata dall’avvocato Abigail Caruana Vella dell’Ufficio del Procuratore Generale e dall’ispettore di polizia Wayne Borg.

Foto: [Archivio Times of Malta]

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