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Malta

Paceville, libertà vigilata violata: la sorprendente difesa di Melvin Debono

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Un uomo già noto alle autorità per aver infranto il coprifuoco è tornato a far parlare di sé in tribunale, questa volta con una giustificazione sorprendente: stava soccorrendo la nipote quindicenne della sua fidanzata, che si era avventurata di nascosto a Paceville.

Melvin Debono, 33 anni, è stato accusato di aver violato le condizioni della sua libertà vigilata il 12 gennaio alle 2 del mattino, quando è stato avvistato fuori dal locale Havana, a Paceville. Durante l’udienza, l’ispettore di polizia John Lee Howard ha spiegato che Debono è stato arrestato sul posto, trovandosi chiaramente in violazione delle sue restrizioni. L’uomo si è difeso affermando di essere uscito solo per recuperare la giovane parente che si trovava in un luogo inappropriato per la sua età.

La ragazza, chiamata a testimoniare, ha raccontato che quella sera avrebbe dovuto dormire a casa di Debono e della zia. Tuttavia, approfittando della loro assenza per cena, è sgattaiolata via per raggiungere Paceville. “Non avrei dovuto essere lì, so che non mi è permesso andare a Paceville” , ha ammesso con un tono di rimorso.

Il magistrato Kevan Azzopardi non ha nascosto il suo disappunto: “Tre mesi fa hai affrontato lo stesso identico caso. Se queste accuse saranno confermate, dimostrerai di non aver imparato nulla dalla lezione precedente.” Ha poi aggiunto con tono deciso: “Quale messaggio stiamo dando alla società?”

Non è la prima volta che Debono si trova a rispondere di accuse simili. Solo tre mesi fa era stato processato per aver infranto il coprifuoco, quando era stato trovato a Paceville alle 4 del mattino. In quell’occasione, i suoi avvocati avevano descritto l’episodio come un incidente isolato, sostenendo che non ci fosse stata una violazione prolungata delle sue condizioni di libertà vigilata. Debono aveva anche chiesto scusa immediatamente, promettendo che non sarebbe più accaduto.

Nonostante ciò, Debono era stato multato di 2.000 euro e aveva perso 6.000 euro in garanzie personali e depositi legati alle sue cinque cauzioni. Tra le altre accuse a suo carico si trovano casi gravi, tra cui una sparatoria a Paola e un incendio doloso di una barca a Sliema.

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Lunedì, l’uomo ha richiesto nuovamente la libertà su cauzione, ma rimarrà in custodia fino alla decisione del magistrato, attesa per il 28 gennaio.

Gli avvocati José Herrera e Marion Camilleri rappresentano l’imputato.

Foto: Times of Malta

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