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Malta

“ong in rivolta: stop immediato alle sanatorie illegali della pa”

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Una furia si è scatenata nel cuore di Malta: una coalizione di ONG e gruppi di residenti ha lanciato un appello urgente al governo, chiedendo di bloccare immediatamente l’Autorità di Pianificazione (PA) dal concedere sanatorie per edifici che i tribunali hanno già dichiarato illegali. La posta in gioco? Niente meno che l’integrità del sistema di giustizia e pianificazione del Paese, minacciata da uno scandalo che sta facendo tremare le fondamenta della nazione.

In una conferenza stampa infuocata davanti a Castille, questi gruppi hanno puntato il dito contro il primo ministro Robert Abela, accusandolo di chiudere gli occhi di fronte a quella che descrivono come una “presa di potere” da parte dei costruttori, un’élite che sta trasformando le regole del gioco a proprio vantaggio, calpestando leggi e sentenze per raggiungere i propri scopi. Il culmine della rabbia popolare è stato raggiunto quando la PA ha dato il via libera alla sanatoria di un edificio che, solo pochi mesi prima, era stato dichiarato illegale e privo di permesso da una sentenza della Corte d’Appello. Questo fatto ha scatenato un’ondata di indignazione, portando all’apertura di un’indagine da parte del Difensore Civico e a un ricorso formale contro la sanatoria.

Andre Callus, voce di spicco di Moviment Graffitti, non ha usato mezzi termini: “Il sistema di pianificazione maltese, già marcio, sta toccando nuovi abissi sotto l’egida dell’Autorità di Pianificazione,” ha tuonato, evidenziando come il magnate gozitano Joseph Portelli, al centro di questa bufera, abbia altre tre costruzioni illegali per le quali ha già presentato richieste di sanatoria alla PA. “Le procedure di sanatoria dovrebbero essere riservate ai casi in cui le strutture rispettano le politiche vigenti. Eppure, in questi quattro casi, i tribunali hanno chiaramente stabilito che non è così,” ha affermato Callus con fermezza. “L’elaborazione e l’approvazione di queste richieste da parte della PA minano l’intero processo di pianificazione e giustizia, trasformandolo in una farsa in cui leggi, regolamenti e persino sentenze vengono calpestate per compiacere potenti costruttori.

Il presidente di Din l-Art Ħelwa, Patrick Calleja, ha svelato una verità sconcertante: negli ultimi quattro mesi, sono state presentate quattro richieste di sanatoria a Gozo da entità legate a Joseph Portelli. In ogni caso, gli edifici erano già stati costruiti quando i tribunali hanno revocato i loro permessi. Calleja ha spiegato che la PA ha approvato queste sanatorie nonostante fosse chiaro che le costruzioni non rispettavano le normative vigenti, un fatto che solleva interrogativi inquietanti sul ruolo dell’Autorità di Pianificazione e sull’influenza dei costruttori sui processi decisionali.

Luke Said, rappresentante dell’ONG Għawdix, ha espresso incredulità per la situazione: “È semplicemente inconcepibile che i cittadini debbano lottare con le unghie e con i denti per diritti che dovrebbero essere ovvi, come il divieto di costruire mentre un edificio è ancora sotto appello,” ha dichiarato. Astrid Vella di Flimkien Għal Ambjent Aħjar ha lanciato un monito: la decisione della PA di approvare la sanatoria dei piani attici a Sannat non solo contraddice la sua stessa missione, ma viola numerosi trattati internazionali a cui Malta ha aderito, con implicazioni gravi per lo stato di diritto nel paese. “Quasi ogni giorno, il popolo maltese è costretto a sopportare un nuovo insulto al sistema di pianificazione, che lo sprofonda sempre più nella crisi,” ha detto con tono accorato. “Non solo questo sta erodendo i nostri diritti legali come cittadini, ma le sue implicazioni vanno oltre l’ambiente. Se un’entità può semplicemente ignorare una decisione del Capo della Giustizia, allora si stabilisce un precedente per ignorare la legge in altri ambiti.

Nel pieno di questa tempesta, le ONG chiedono al governo di prendere misure immediate e decisive:

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  • Imporre alla PA di sospendere immediatamente l’elaborazione delle richieste di sanatoria per edifici dichiarati illegali dai tribunali.
  • Revocare l’approvazione del permesso di sanatoria per i piani attici di Sannat.
  • Avviare una riforma delle procedure di ricorso in materia di pianificazione, che includa l’obbligo legale per la PA di rispettare le sentenze dei tribunali.

Questa richiesta corale è stata sostenuta da un’ampia coalizione di organizzazioni: BirdLife Malta, Din l-Art Ħelwa, Flimkien għal Ambjent Aħjar, Friends of the Earth Malta, Għawdix, Moviment Graffitti, Nature Trust Malta, Ramblers Association Malta, The Archaeological Society Malta, Wirt Għawdex, Azzjoni Tuna Artna Lura, Għaqda Residenti tal-Qrendi, Għaqda Storja u Kultura Birżebbuġa, Marsaskala Residents Network, Marsaxlokk Heritage, Nadur Nadif, Residenti Beltin, Sliema Residents Association e Wirt iż-Żejtun.

Foto: Chris Sant Fournier

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