Un uomo si rifiuta di accettare la fine: “Dimenticami!” le aveva scritto la sua ex, ma lui non ha smesso di tormentarla.
Così, un 42enne di Zebbuġ, coinvolto in una relazione extraconiugale durata due anni, è finito in tribunale con l’accusa di molestie e di aver indotto la donna a temere per la propria sicurezza. Giovedì, il giudice ha concesso all’uomo la libertà su cauzione, imponendogli rigidi limiti: non potrà avvicinarsi alla vittima né ai suoi familiari.
La loro relazione era terminata in agosto, ma da quel momento l’uomo avrebbe cominciato a seguire ogni mossa della donna: “Era sempre fuori dal mio posto di lavoro, mi vedevo seguita anche mentre facevo shopping o quando andavo a prendere i miei figli a scuola,” ha raccontato la donna, visibilmente scossa, alla polizia. La sua paura era così tangibile che un’analisi del rischio ha classificato il caso come “di grave pericolo,”
obbligando le autorità a intervenire.
L’Ispettore Antonello Magri, incaricato delle indagini, ha spiegato che questa classificazione derivava da un nuovo protocollo operativo adottato dalla polizia. “La valutazione del rischio viene condotta da assistenti sociali, che pongono una serie di domande standard alla presunta vittima,” ha chiarito. “Ogni risposta assegna un punteggio, e quando il risultato complessivo è considerato critico, siamo obbligati a formalizzare accuse.”
Nonostante non fossero mai state pronunciate minacce dirette, la donna ha fornito alla polizia prove schiaccianti: video e foto dell’uomo che si aggirava nei pressi del suo luogo di lavoro. “Non c’era un singolo giorno in cui non mi sentissi osservata,” avrebbe detto la vittima. Inoltre, il suo avvocato, Ishmael Psaila, ha sottolineato che “gli episodi di molestia si erano ripetuti per oltre un anno.”
Anche quando si era trasferita dai genitori in un’altra località per sfuggire alla pressione, l’uomo avrebbe continuato a seguirla. “Le aveva inviato messaggi chiarissimi: ‘Dimenticami. Lasciami stare.’ Ma lui ha ignorato tutto,”
ha aggiunto l’avvocato. Tuttavia, la difesa, rappresentata dall’avvocato Jason Azzopardi, ha affermato che esistono prove secondo cui la donna avrebbe in alcuni casi invitato l’uomo a determinati eventi.
Dopo un acceso dibattito in aula, il Magistrato Leonard Caruana ha approvato la richiesta di cauzione, imponendo una serie di restrizioni severe. L’imputato dovrà firmare un registro presso la polizia tre volte a settimana, rispettare un coprifuoco dalle 21:00 alle 6:00 e non avvicinarsi ai testimoni dell’accusa. Inoltre, gli è stato vietato recarsi presso porti o aeroporti. La cauzione è stata fissata a 1.000 euro, con una garanzia personale di 5.000 euro, e sarà soggetto a un ordine di protezione.
Né il nome dell’imputato né quello della vittima possono essere divulgati.
L’Ispettore Antonello Magri ha rappresentato l’accusa. Gli avvocati Jason Azzopardi e Kris Busietta hanno difeso l’imputato, mentre l’avvocato Ishmael Psaila ha rappresentato la parte civile.