Le spiagge di Malta e Gozo stanno vivendo un evento straordinario: un anno record per la deposizione delle uova di tartaruga, ma dietro questa notizia apparentemente positiva si cela un allarme serio e inquietante. Le tartarughe, che da milioni di anni navigano nei nostri mari, ora sono sotto minaccia diretta del cambiamento climatico. Le ondate di calore senza precedenti stanno alterando il delicato equilibrio naturale, portando a un numero sempre maggiore di nidi, ma con un lato oscuro: sempre meno tartarughe maschio stanno nascendo. “Una delle ragioni che crediamo abbia spinto questo aumento è il fatto che c’è stata un’ondata di calore in tutto il Mediterraneo,” ha rivelato Vincent Attard, CEO di Nature Trust Malta (NTM), in un’intervista al Times of Malta
. E non solo, quest’anno, per la prima volta, le tartarughe sono state avvistate a nidificare persino nel nord Italia.
La situazione è a dir poco allarmante: il caldo estremo non solo trattiene le tartarughe nelle acque maltesi, ma minaccia la loro sopravvivenza a lungo termine. Il sesso delle tartarughe, infatti, dipende dalla temperatura a cui le uova vengono incubate: temperature più fresche generano maschi, mentre quelle più calde producono femmine. Questo significa che, con temperature in continuo aumento, stiamo vedendo sempre più femmine e sempre meno maschi nascere, un cambiamento che potrebbe portare al collasso della specie. “In passato, il rapporto era dell’80% di femmine contro il 20% di maschi, ma di recente, a causa del cambiamento climatico, stiamo assistendo a un calo drastico dei maschi, con un rapporto che ora si attesta all’85% di femmine contro il 15% di maschi,”
ha spiegato Attard.
“Non avere abbastanza maschi può creare un problema di sopravvivenza per la popolazione,” ha avvertito Attard. Il rischio è concreto: se le femmine non trovano abbastanza maschi per accoppiarsi, deporranno più uova non fecondate, come è stato già osservato in questa stagione, dove su 68 uova trovate nel primo nido schiuso, ben 23 erano non fecondate. Le prospettive sono cupe: “Le tartarughe sono sopravvissute per 20 milioni di anni, ma il cambiamento climatico potrebbe essere la loro rovina. Se questa situazione persiste, non sopravvivranno.”
Incontrando Attard al Centro di Riabilitazione della Fauna Selvatica di Xrobb l-Għaġin, dove NTM si occupa delle tartarughe ferite e di altri animali, emerge chiaramente quanto impegno e risorse siano necessari per proteggere la prossima generazione di questi antichi rettili. In collaborazione con l’Autorità per le Risorse Ambientali (ERA), Attard coordina pattuglie notturne e mattutine su tutte le spiagge sabbiose di Malta e Gozo. Ogni nido scoperto richiede circa 120 volontari che, per circa due mesi, sorvegliano il sito giorno e notte, fino a quando i piccoli non emergono. “Le spiagge maltesi sono troppo affollate, anche a tarda notte, e i volontari cercano di ridurre al minimo le interferenze umane,”
ha aggiunto Attard.
Ma la natura può essere implacabile, e a volte è necessario intervenire. Quest’anno, un nido a Riviera Bay è stato deposto troppo vicino alla riva e ha rischiato di essere sommerso. I volontari hanno agito prontamente, trasferendo le uova secondo i protocolli a Golden Sands. “Abbiamo imparato la lezione nel 2012, quando un nido fu inondato e tutte le uova morirono,” ricorda Attard. Tuttavia, nonostante gli sforzi, la minaccia rappresentata dai bagnanti è sempre presente. “Durante il COVID, abbiamo registrato cinque nidi, ma in realtà erano sette. Purtroppo, uno è stato calpestato a tal punto che la sabbia è diventata troppo compatta e i piccoli non sono riusciti a uscire.”
Nonostante le difficoltà, l’interesse per la conservazione delle tartarughe è in aumento, soprattutto tra i turisti, molti dei quali si offrono di fare volontariato durante le loro vacanze. “La natura ha un valore economico, e molti turisti trovano i nidi di tartaruga affascinanti,” ha concluso Attard. “Incontriamo spesso persone che vengono apposta per vederli.”
Foto: Nature Trust Malta