Una nave carica di esplosivi, destinati a uno dei conflitti più sanguinosi al mondo, è stata fermata proprio mentre si avvicinava alle acque maltesi. La MV Kathrin, al largo della Sicilia domenica sera, è stata al centro di una decisione cruciale: il governo maltese ha bloccato l’ingresso nelle proprie acque territoriali, temendo di diventare parte di un gioco mortale.
Una mossa forte e decisa, confermata da un portavoce del governo, che arriva in risposta all’accusa feroce lanciata dal gruppo attivista Moviment Graffitti. L’organizzazione non ha usato mezzi termini, dichiarando che, se Malta avesse permesso l’ingresso della nave, sarebbe diventata “complice del genocidio in corso in Palestina”
. Parole che pesano come macigni, mentre il mondo guarda con orrore al conflitto in Medio Oriente.
Ma c’è di più. I proprietari della MV Kathrin avevano tentato di giustificare la richiesta di sosta a Malta per un semplice cambio di equipaggio. Una mossa che il governo maltese ha immediatamente bloccato, rifiutando non solo il cambio di equipaggio, ma anche qualsiasi operazione di rifornimento. La risposta è stata chiara: nessuna mano verrà tesa a questa nave.
Moviment Graffitti non si è fermato qui. L’organizzazione ha citato le parole di Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi Occupati, che ha rivelato che la MV Kathrin potrebbe trasportare ben otto container pieni di RDX Hexogen, un componente esplosivo utilizzato per creare bombe e missili. Armi che, ha sottolineato Graffitti, “Israele sta impiegando per seminare morte e distruzione”
.
Ma perché tutto questo clamore? La nave si trovava a pochi passi dall’entrare nelle acque maltesi, e secondo Moviment Graffitti, consentire il suo ingresso sarebbe stata una palese violazione dell’Articolo Comune 1 della Convenzione di Ginevra. Ma la parte più scioccante arriva dai numeri, numeri che dipingono un quadro devastante: “Oltre 42.600 palestinesi uccisi, di cui almeno 16.765 bambini”
. Numeri che graffiano l’anima e accendono il dibattito su chi sia davvero complice in questo conflitto.
Foto: [Archivio Times Of Malta]