Un’insolita scena di ribellione ha scosso il tranquillo quartiere di Mosta: studenti del MCAST hanno trasformato una rotonda in un campo di battaglia simbolico, stendendo coperte da picnic e bloccando le strade con uno spirito determinato e cori travolgenti. Non si trattava di un gesto di svago, ma di una protesta vibrante contro l’impasse che da tre anni lascia gli insegnanti senza un nuovo accordo collettivo. “Abbiamo bloccato la vostra strada per far pagare i nostri insegnanti”
, hanno urlato in coro, mentre gli automobilisti, intrappolati nel traffico, rispondevano suonando i clacson in segno di solidarietà.
Dietro questa protesta clamorosa c’è una vicenda intricata: l’accordo collettivo del MCAST è scaduto tre anni fa, e i negoziati con il sindacato Malta Union of Teachers proseguono senza esito da due anni. Nel frattempo, il sindacato ha imposto direttive severe, tra cui la sospensione della consegna dei voti e la limitazione delle comunicazioni con studenti e amministrazione. Le conseguenze di queste misure hanno esasperato i giovani, che si sono sentiti abbandonati proprio nel momento cruciale dei loro percorsi accademici.
Mercoledì, gli studenti del campus di Mosta hanno deciso di agire in modo creativo: con coperte e cestini, si sono seduti sulla strada principale fuori dal college per consumare un picnic provocatorio. Altri hanno bloccato il traffico, incoraggiando i conducenti a “suonare il clacson per la solidarietà”. Alcuni striscioni esprimevano chiaramente il loro disagio: “Ci pagate in spiccioli ma il lavoro non si è mai fermato”, “Dite che siamo il futuro, ma ci state lasciando indietro”, e “Tre anni sprecati”
. Nonostante la pioggia, la determinazione dei ragazzi non si è affievolita: chiedevano un’immediata risoluzione della disputa e la consegna dei voti necessari per laurearsi.
A Paola, una protesta parallela ha visto protagonisti gli studenti del campus di Qormi, che hanno organizzato una “corteo di auto”. Undici veicoli, decorati con striscioni e luci accese, hanno percorso la strada fino al campus principale. Slogan come “La nostra educazione ci sta deludendo” e “Abbiamo sopportato abbastanza”
riecheggiavano lungo il tragitto. La manifestazione si è conclusa con un grande raduno al campus di Paola, dove gli studenti si sono uniti per chiedere, con voce unanime, che la situazione venga finalmente risolta.
Foto e video: Jessica Arena