Daniel Meli, un uomo al centro di una delle vicende più controverse dell’anno, è ricercato dalle autorità statunitensi con accuse scioccanti: avrebbe venduto malware illegale sul dark web per quasi un decennio. Ma ciò che emerge in tribunale è una storia di dipendenze, malattie e decisioni legali contestate, che gettano ombre sulla sua estradizione.
Un caso senza precedenti: un circolare per fermare la dipendenza
Le sue lotte personali hanno scosso l’intera comunità medica. Il sovrintendente alla salute pubblica, Charmaine Gauci, ha fatto qualcosa di inaudito, emettendo un circolare che proibiva a tutti i medici di prescrivere antidepressivi a Meli. Una misura estrema, spiegata dal dottor Gianluca Bezzina, specialista in dipendenze, che ha raccontato come Meli fosse arrivato al centro Seqda per affrontare una tossicodipendenza complessa. “La sua dipendenza dagli antidepressivi era così grave che si temeva potesse peggiorare ulteriormente
,” ha spiegato Bezzina. Meli, infatti, faceva uso di eroina e cannabis, ma la sua vera schiavitù era legata agli antidepressivi, farmaci che aveva iniziato a prendere per gestire l’ansia, finendo poi intrappolato in una spirale di abuso.
Problemi di salute e ansia: un mix esplosivo
Il dottor Chris Cremona, medico del carcere, ha offerto un quadro ancora più drammatico: Meli soffre di una serie di problemi di salute, tra cui abuso di sostanze, artrite e un’ernia del disco. “Le sue condizioni sono imprevedibili e potrebbero peggiorare con l’estradizione,” ha detto Cremona, aggiungendo che il distacco dai familiari e dai cari potrebbe aggravare ulteriormente la sua ansia e i suoi problemi di salute mentale. “Avrebbe bisogno di un’assistenza infermieristica continua
,” ha sottolineato.
Un consenso ritirato e una battaglia legale che si infiamma
Inizialmente, Meli aveva accettato l’estradizione negli Stati Uniti, ma in un colpo di scena ha poi ritrattato il suo consenso. I suoi legali, Franco Debono e Arthur Azzopardi, sostengono che il tribunale non abbia verificato se Meli fosse in grado di comprendere pienamente la sua decisione. L’appello contro l’estradizione è stato respinto, ma il caso è tornato in tribunale per ulteriori esami, mentre l’attenzione pubblica cresce.
Superintendent Mario Cushieri e l’ispettore Robinson Mifsud stanno guidando le indagini in questo intricato caso, che mette in discussione il confine tra giustizia e umanità.
Foto: [Archivio Times Of Malta]