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Malta verso il monitoraggio elettronico: svolta per la giustizia?

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Una rivoluzione nella giustizia maltese è in arrivo! La possibilità di introdurre il monitoraggio elettronico per determinati reati è al centro di un dibattito acceso in Parlamento. Questo strumento promette di trasformare il modo in cui si proteggono le vittime e si trattano i reati minori, introducendo una nuova era di sicurezza e prevenzione.

Il Ministro degli Affari Interni, Byron Camilleri, ha spiegato che i tribunali avranno il potere di ordinare il monitoraggio elettronico per chi rischia una pena detentiva non superiore a un anno. Questo sistema potrà essere utilizzato anche nei casi in cui viene imposto un ordine restrittivo o un ordine di protezione temporaneo. “Questa misura rappresenta un ulteriore livello di protezione per la società e, in particolare, per le vittime che temono di essere avvicinate dai loro aggressori,” ha dichiarato il ministro, pur riconoscendo che “non è un sistema perfetto.”

Tuttavia, ci sono limiti ben definiti: il monitoraggio elettronico non sarà disponibile per i reati con pene superiori a due anni e non potrà essere applicato nei casi di violenza domestica, violenza di genere, obblighi familiari o abuso su minori. Un’importante eccezione riguarda i casi di violenza domestica con ordini di protezione temporanei, dove anche la vittima potrà indossare un dispositivo che emette un allarme in caso di avvicinamento dell’aggressore.

Camilleri ha sottolineato che questa tecnologia non si applicherà, almeno per ora, a chi è in libertà provvisoria, anche se questa possibilità potrebbe essere introdotta in una fase successiva. Il sistema sarà implementato gradualmente, permettendo alle autorità penitenziarie e al Parole Board di utilizzarlo per i detenuti in permesso carcerario o in libertà condizionata. LESA sarà responsabile della gestione operativa del sistema.

L’Opposizione, attraverso il suo portavoce per gli Affari Interni, Darren Carabott, ha espresso il suo sostegno per la legge, ma ha criticato i ritardi nella sua introduzione. “Se questa legge fosse stata attuata cinque anni fa, molte vittime avrebbero già avuto una maggiore protezione,”  ha affermato Carabott. Ha inoltre lodato l’opportunità offerta dal monitoraggio elettronico per la riabilitazione di chi commette reati minori, evitando così la prigione e contribuendo a ridurre l’alto tasso di recidiva di Malta.

Carabott ha posto domande cruciali sul funzionamento del sistema. “Il monitoraggio sarà in tempo reale? Le autorità saranno avvisate immediatamente in caso di manomissione del dispositivo? E questi dispositivi saranno in grado di monitorare anche aspetti sanitari, come l’abuso di alcol?” Ha inoltre chiesto se il governo preveda di ampliare l’uso del monitoraggio elettronico in futuro, qualora l’attuazione iniziale abbia successo.

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Foto: Shutterstock.

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