Malta si conferma tra i migliori Paesi al mondo per la qualità dell’acqua potabile, ma dietro questo successo si nasconde una realtà ambientale ben più cupa. Il Environmental Performance Index
(EPI) 2024, realizzato dalla Yale University, ha classificato l’isola al 19° posto globale per la qualità dell’acqua. Un dato positivo, certo, ma che segna un peggioramento rispetto a due anni fa, quando Malta figurava tra i primi dieci Paesi al mondo.
E mentre l’acqua potabile continua a migliorare, il resto dell’ambiente maltese è in crisi nera. Il rapporto evidenzia gravissime carenze nella gestione delle acque reflue, nell’inquinamento da metalli pesanti e nello smaltimento dei rifiuti, relegando Malta agli ultimi posti in Occidente per queste categorie.
Secondo Karl Cilia, CEO della Water Services Corporation, la qualità dell’acqua maltese ha registrato progressi tangibili: “Abbiamo ridotto del 30% la presenza di cloruri, che ne influenzano la salinità, e abbassato del 30% i livelli di cloro”
, ha dichiarato. Inoltre, la WSC sta testando un filtro a carbone attivo che eliminerà il retrogusto di cloro dall’acqua del rubinetto, promettendo di risolvere una delle critiche più comuni tra i consumatori. Ma se c’è un aspetto in cui Malta eccelle, ce ne sono molti altri in cui arranca drammaticamente.
Un disastro nella gestione delle acque reflue
Mentre l’acqua potabile è tra le migliori al mondo, la gestione delle acque reflue è a livelli da terzo mondo. Malta è ultima tra i Paesi occidentali nella categoria Water Resources
dell’EPI e solo 60ª a livello globale.
L’EPI è impietoso: “Malta manca di impianti adeguati per il trattamento delle acque reflue. Nessun impianto dell’isola rispetta le normative dell’UE”
. Una condanna senza appello, che trova conferma nella decisione della Commissione Europea di deferire Malta alla Corte di Giustizia dell’UE nel 2022 per il mancato rispetto della Direttiva sulle acque reflue urbane.
Eppure, Bruxelles ha versato oltre 60 milioni di euro per risolvere il problema. Dove sono finiti quei soldi? Secondo il report, uno dei fattori che ostacolano il miglioramento della qualità delle acque trattate è lo scarico illegale di letame animale nel sistema fognario. Questo compromette gli impianti di depurazione, rendendoli inefficienti.
Nonostante le critiche, Cilia ha difeso gli sforzi della WSC, sottolineando gli investimenti nella sostituzione delle vecchie tubature e nel potenziamento degli impianti di osmosi inversa con tecnologie più efficienti. Inoltre, ha ricordato l’espansione del progetto New Water
, che trasforma le acque reflue in acqua pulita di Classe A per l’irrigazione agricola.
Se la gestione delle acque reflue è disastrosa, lo smaltimento dei rifiuti non è da meno. Malta è ultima in Occidente e 119ª nel mondo per la gestione dei rifiuti solidi. Un risultato che incide pesantemente sulla qualità dell’ambiente e sulla salute pubblica.
Ma il dato più allarmante riguarda l’inquinamento da metalli pesanti. Malta è il peggior Paese occidentale in questa categoria e, in particolare, registra livelli di esposizione al piombo ancora preoccupanti. Secondo il report, nonostante il divieto di vernici, batterie e benzina al piombo dal 2004, i livelli di esposizione restano elevati.
L’EPI ipotizza che una delle principali fonti di contaminazione sia l’uso di proiettili al piombo, ampiamente utilizzati nella caccia fino a tempi recenti. Un problema che non si risolverà presto: “L’esposizione al piombo ha effetti tossici a lungo termine. Anche nei Paesi dove le politiche hanno ridotto con successo i livelli di piombo, le conseguenze delle esposizioni passate continuano a farsi sentire”
si legge nel rapporto.
Un’isola divisa tra eccellenze e disastri ambientali
Nonostante questi dati sconfortanti, Malta può vantare alcune performance ambientali di alto livello. Il Paese si piazza sesto in Occidente e tra i primi 25 al mondo nella categoria Biodiversity and Habitat
, dimostrando un buon impegno nella tutela dell’ecosistema.
La gestione della pesca è un altro punto di forza, con Malta al secondo posto tra i Paesi occidentali e al 70° posto globale. Anche sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, l’isola ottiene risultati notevoli, classificandosi quinta su 180 Paesi.
Nella qualità dell’aria, Malta si piazza all’11° posto, mentre è 14ª per Ecosystem Vitality e 17ª per Environmental Health. Tuttavia, questi dati positivi non possono far dimenticare le gravi criticità legate all’inquinamento, ai rifiuti e alla gestione delle risorse idriche.
Il futuro ambientale di Malta è appeso a un filo
Nel ranking complessivo dell’EPI 2024, Malta si colloca all’11° posto su 180 Paesi, con l’Europa a dominare le prime 20 posizioni. Ma questo risultato rischia di essere solo una medaglia di cartone se il Paese non risolverà i suoi problemi ambientali più urgenti.
Un’acqua potabile eccellente non può bastare a nascondere i fallimenti nella gestione dei rifiuti, nell’inquinamento e nelle acque reflue. Se Malta non agirà subito, la sua posizione nella classifica globale è destinata a precipitare.
Foto: Matthew Mirabelli