Malta si fa strada come una delle nazioni leader nella conservazione degli squali nel Mediterraneo, dimostrando che la grandezza non dipende dalle dimensioni o dal PIL.
Un recente studio condotto da Lydia Koehler e Jason Lowther dell’Università di Plymouth ha portato alla luce i risultati straordinari di Malta nel campo della protezione marina. Con 27 iniziative e politiche messe in atto per la salvaguardia di squali, razze e trigoni, Malta si posiziona al quinto posto nella classifica del Mediterraneo, superando paesi più grandi e più ricchi come Spagna, Grecia, Italia e Croazia.
Come può una nazione così piccola fare tanto? Lo studio individua tra i fattori chiave la partecipazione attiva di Malta al database ELASMOMED, una rete regionale che raccoglie dati genetici per supportare la ricerca e la protezione degli squali. Ma il vero cuore pulsante di questa impresa è Sharklab-Malta,
un’organizzazione locale che ha ideato un innovativo programma di riproduzione e rilascio di squali in natura.
Greg Nowell, fondatore di Sharklab-Malta, ha raccontato al Times of Malta: “Storicamente, Malta è sempre stata all’avanguardia nella conservazione degli squali. Nel 1999, siamo stati il primo paese europeo a proteggere il grande squalo bianco.”
Oggi, Malta può vantare la presenza di ben 35 specie di squali nelle sue acque, un dato impressionante per un’isola di queste dimensioni.
Ma come nasce un progetto così visionario? Tutto è iniziato nel 2011, durante una visita alla pixkerija di Malta, dove i membri di Sharklab hanno trovato un piccolo squalo gatto morto, con un uovo ancora attaccato. “Ci siamo chiesti se fosse possibile far crescere quell’uovo. Lo abbiamo messo in un acquario cercando di replicare le condizioni del fondale marino. Con nostro grande stupore, un piccolo embrione si è formato,” ricorda Nowell. Sebbene il primo tentativo non sia andato a buon fine, quell’esperienza ha acceso una scintilla. “Abbiamo iniziato a raccogliere uova che sarebbero finite nella spazzatura, con l’obiettivo di dare loro una seconda possibilità.”
Dopo anni di perfezionamenti e grazie al sostegno del National Aquarium, Sharklab è riuscita a liberare in mare 371 squali. Questo programma ha avuto un tale successo che è stato adottato da sette organizzazioni in tutto il mondo, contribuendo a proteggere specie a rischio di estinzione.
E non è tutto. Sharklab-Malta sta anche svolgendo ricerche pionieristiche sul bull ray, una specie di razza che, secondo i ricercatori locali, utilizza le acque maltesi come un’area di riproduzione e crescita. Con iniziative come queste, Malta continua a scrivere il futuro della conservazione marina, dimostrando che passione e determinazione possono davvero fare la differenza.
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