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Malta si unisce: annunci rivoluzionari lungo la Mixja mal-President

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Una folla entusiasta ha invaso le strade di Malta domenica mattina, per la seconda edizione dell’evento benefico ‘Mixja mal-President’ . L’energia era palpabile fin dal primo passo, quando centinaia di persone si sono radunate davanti al maestoso Palazzo San Anton a Balzan. L’obiettivo? Raccogliere fondi per il Malta Community Chest Fund, una missione di solidarietà che ha unito persone di ogni età e provenienza.

Alle 8:30, il corteo si è messo in movimento, attraversando i cuori pulsanti di Birkirkara, Santa Venera, Ħamrun e Floriana. A guidare questa marcia simbolica c’era il Presidente Myriam Spiteri Debono, alla sua prima passeggiata ufficiale, accompagnata dal Primo Ministro Robert Abela e dal leader del Partito Nazionalista Bernard Grech. Insieme a loro, un nutrito gruppo di politici ha camminato fianco a fianco con i cittadini, dimostrando che la solidarietà non conosce barriere politiche.

L’arrivo in Piazza San Giorgio, davanti al magnifico Palazzo del Gran Maestro a Valletta, è stato il momento clou della giornata. Qui, il Presidente ha annunciato con emozione un accordo rivoluzionario: “Il governo si farà carico dei costi dei medicinali per i malati di cancro, ma la nostra fondazione continuerà a sostenere tutte le persone in difficoltà, senza esclusioni” . Un impegno forte, chiaro, che ha strappato applausi calorosi dalla folla.

Ma l’evento non era solo una celebrazione; è stato anche un trampolino di lancio per altre iniziative benefiche previste nei prossimi mesi. “La stessa energia e il senso di comunità che avete dimostrato oggi devono guidarci durante tutto l’anno, in particolare durante eventi come L-Istrina” , ha aggiunto Spiteri Debono, invitando i presenti a partecipare con lo stesso entusiasmo.

A coronare la giornata, il Primo Ministro Abela ha consegnato una donazione di 20.000 euro al Malta Community Chest Fund, un gesto che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini per il bene comune.

Foto: DOI

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