Una marea di manifestanti ha preso d’assalto la strada che conduce al Parlamento, radunandosi in un’imponente protesta contro le modifiche al sistema delle inchieste giuridiche. Domenica pomeriggio, la gente si è riversata in massa lungo Republic Street, marciando fino ai tribunali con un unico obiettivo: fermare quello che considerano un pericoloso attacco ai diritti dei cittadini. Il motivo di tanto fermento? Un emendamento che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui i maltesi accedono alla giustizia.
“Abbiamo avuto abbastanza!” ha esclamato Doreen Cutajar, visibilmente infuriata, quando le è stato chiesto cosa l’avesse spinta a scendere in piazza. Accanto a lei, Alfred Sciberras ha definito l’attuale situazione come “disgustosa”, mentre la giovane Dania, appena 18 anni, ha lanciato un grido disperato: “Non vedo un futuro per me qui, perché quello in cui credo e per cui lotto non viene più praticato.” Centinaia di persone, con bandiere al vento e cartelli alzati, hanno intonato slogan come “Non possiamo più fidarci!”
in una manifestazione che non ha risparmiato critiche nemmeno al sistema giuridico del paese.
Ma cosa ha scatenato questa rabbia collettiva? Il governo ha presentato un disegno di legge che potrebbe stravolgere il sistema delle inchieste giuridiche, obbligando i cittadini a prima rivolgersi alla polizia e poi attendere sei mesi per presentare la propria richiesta a un giudice. Un cambiamento che, secondo i manifestanti, avrebbe un impatto devastante sulla capacità di ogni maltesi di difendere i propri diritti in modo diretto e tempestivo.
Il disegno di legge è attualmente in fase di lettura, ma presto arriverà al voto e successivamente alla discussione in commissione. Eppure, le preoccupazioni si fanno sentire in tutta Malta. La Malta Federation of Professional Associations e la Maltese Association of Social Workers, insieme a numerose altre organizzazioni, hanno alzato la voce contro questa proposta, accusandola di soffocare i diritti dei cittadini. La Chamber of SMEs ha anche lanciato l’allarme sulla possibile erosione dell’indipendenza della magistratura.
Ma non è tutto. L’ex capo della giustizia Silvio Camilleri ha messo in guardia contro quello che considera un vero e proprio scudo per i politici e i loro alleati, avvertendo che questo emendamento potrebbe proteggere i “politici e i loro uomini di fiducia da qualsiasi tipo di indagine”. Un messaggio forte e chiaro che ha suscitato ulteriore indignazione tra i manifestanti.
L’organizzazione di questa protesta non è stata casuale: Repubblika, Moviment Graffitti e Occupy Justice hanno unito le forze per denunciare quello che considerano un attacco diretto alla trasparenza e alla giustizia. In una conferenza stampa che ha preceduto la manifestazione, Natasha Azzopardi di Momentum ha accusato il governo di voler “rimuovere la trasparenza” dal sistema giuridico. Ancora più deciso, Matthew Agius, sempre di Momentum, ha definito le modifiche come un “attacco senza precedenti” che “viola i principi di buona governance”.
La protesta, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, è stata un segnale chiaro: Malta non è disposta a cedere quando si tratta di difendere i diritti fondamentali dei suoi abitanti.
Foto: Matthew Mirabelli
Video: Matthew Mirabelli