Malta si trova davanti a una sfida cruciale: il rapido invecchiamento della popolazione potrebbe mettere a rischio l’economia e i settori chiave come sanità e turismo. Ma proprio da questa emergenza potrebbe nascere una straordinaria opportunità: convincere gli over 65 a restare attivi nel mondo del lavoro. È questa la missione dell’Associazione dei Datori di Lavoro di Malta (MEA), che ha appena proposto un piano rivoluzionario per riformare il sistema pensionistico.
Martedì, parlamentari del PL e del PN hanno appoggiato il rapporto della MEA, che delinea strategie per trasformare i pensionati in una risorsa preziosa per il Paese. Il sottosegretario per l’invecchiamento attivo, Malcolm Paul Agius Gales, ha espresso con forza il potenziale degli anziani maltesi: “Attualmente, circa il 10% degli ultra 65enni lavora; si tratta di una risorsa che potrebbe essere sfruttata meglio”
. Ha poi aggiunto che il governo continuerà a introdurre misure per incentivare la permanenza al lavoro, seguendo le raccomandazioni del rapporto.
La proposta è chiara: offrire incentivi volontari per invogliare i senior a prolungare la propria carriera. Ma non è tutto. Paula Mifsud Bonnici, portavoce del Partito Nazionalista, ha sottolineato l’importanza di soluzioni fiscali innovative: “Tra gli altri incentivi fiscali, proponiamo che chi ha versato sufficienti contributi all’assicurazione nazionale possa iniziare a ricevere la pensione pur continuando a lavorare”
.
Il rapporto della MEA, intitolato “Adattare il nostro mercato del lavoro a una popolazione che invecchia”
, è frutto di una conferenza che ha coinvolto circa 40 stakeholder. E i numeri parlano chiaro: oggi la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) rappresenta due terzi del totale, ma entro il 2070 si prevede un crollo a poco più della metà. Una situazione che rischia di far rallentare il PIL e mettere sotto pressione l’intero sistema.
Per scongiurare questi scenari, la MEA propone una vera rivoluzione: un sistema pensionistico flessibile che permetta una transizione graduale dal lavoro a tempo pieno a nuove modalità, come il part-time, il job-sharing o il telelavoro. Tra le altre raccomandazioni, figurano incentivi fiscali per i datori di lavoro che rendono i luoghi di lavoro più accoglienti per i senior, sussidi per programmi di formazione e aggiornamento, e miglioramenti alle condizioni fisiche degli ambienti di lavoro.
Ma non è tutto. Il rapporto suggerisce anche di promuovere la formazione digitale per i lavoratori più anziani e di organizzare valutazioni sanitarie regolari e corsi di ergonomia. Infine, per garantire che queste misure vengano attuate efficacemente, la MEA propone di istituire un gruppo di lavoro con rappresentanti del settore privato e di diversi ministeri, incaricato di monitorare e valutare i progressi.
Foto: Shutterstock