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Malta

Malta rivoluziona il lavoro: nuove regole contro gli abusi e a tutela dei lavoratori

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Malta si prepara a una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro, e lo fa puntando il dito contro i datori di lavoro disonesti e rafforzando i diritti dei lavoratori stranieri. La nuova politica sull’immigrazione lavorativa, presentata dal governo, promette di ribaltare le regole e mettere fine agli abusi, con misure innovative e restrittive.

Le aziende che licenziano con troppa frequenza non potranno più assumere nuovi lavoratori stranieri. Questo è solo uno dei tanti provvedimenti inclusi nella strategia, pensata per favorire i cittadini maltesi ed europei e garantire condizioni migliori ai lavoratori extra-UE. Ma c’è di più: il governo vuole incoraggiare chi è già a Malta a rimanere, migliorare le proprie competenze e diventare parte integrante della società maltese.

Basta licenziamenti di massa senza conseguenze“.  Le imprese con tassi di turnover elevati saranno duramente colpite: le piccole aziende con un turnover superiore al 50% negli ultimi 12 mesi, le medie aziende con un turnover superiore al 40% e le grandi aziende con un turnover superiore al 35% non potranno più registrare nuovi dipendenti. Tuttavia, il governo ha concesso delle eccezioni per gli investimenti esteri strategici, le aziende nei settori della sanità e i lavoratori studenti.

Ma il governo non si limita a punire chi sbaglia: premia anche chi gioca secondo le regole.  Le aziende che mantengono i propri lavoratori potranno ridurre i costi burocratici e rinnovare i permessi di lavoro ogni due anni, a patto di offrire contratti biennali. Al contrario, chi sfrutta i lavoratori dovrà affrontare indagini e pesanti sanzioni, inclusa la possibilità di non poter più assumere personale.

Anche le tasse sui permessi cambieranno: i costi di rinnovo saranno dimezzati, passando da €300 a €150, mentre la prima registrazione sarà più cara, salendo a €600. Tuttavia, settori cruciali come la sanità e l’assistenza beneficeranno di ulteriori riduzioni per favorire il mantenimento del personale.

Il governo punta inoltre a proteggere i lavoratori extra-UE che perdono il lavoro, aumentando il periodo di grazia a 60 giorni, rispetto ai 30 attuali. Questo permetterà loro di trovare un nuovo impiego senza dover lasciare il Paese, a condizione di potersi mantenere economicamente.

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Basta pagamenti in contanti“.  Con la nuova politica, i salari dei lavoratori stranieri dovranno essere versati esclusivamente tramite bonifico bancario. Questo impedirà abusi e falsi stipendi, garantendo un monitoraggio più efficace delle retribuzioni.

Ma il piano non si ferma qui. Prima di trasferirsi a Malta, i lavoratori stranieri dovranno seguire un corso online dedicato alla lingua, cultura, storia e valori del Paese. L’obiettivo? Facilitare la loro integrazione, non solo sul posto di lavoro ma anche nella vita di tutti i giorni.

Il governo ha annunciato che il processo di consultazione pubblica è aperto fino al 9 febbraio, con l’intenzione di iniziare ad attuare le nuove misure entro la fine dell’anno. Questo piano ambizioso, che si basa su quattro principi fondamentali – trattenere i lavoratori, proteggere i loro diritti, allineare l’immigrazione alle esigenze del mercato del lavoro e puntare sulle competenze – promette di cambiare radicalmente il modo in cui Malta gestisce l’immigrazione lavorativa.

Foto: Jonathan Borg

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