Mentre Milano si prepara ad affrontare il nuovo anno con il divieto di fumo più rigoroso d’Italia, in città non si scherza: chi accende una sigaretta per strada o in zone pubbliche affollate rischia fino a 240 euro di multa! Ma una misura simile potrebbe mai essere applicata a Malta?
Nel 2004, l’isola aveva già fatto un passo importante vietando il fumo in tutti gli spazi pubblici chiusi, come trasporti pubblici, club e ristoranti, nonostante le proteste di alcune categorie. Oggi però, i tempi sembrano maturi per andare oltre: secondo un sondaggio Eurobarometro dello scorso giugno, il 73% dei maltesi è favorevole a un divieto più esteso, ben al di sopra della media europea del 56%.
Times of Malta è sceso per le strade di Valletta per raccogliere i pareri della gente, e le opinioni non mancano di suscitare dibattito. Lawrence Lanzon, ex fumatore incallito, è un convinto sostenitore di un divieto più rigido. Smise di fumare 14 anni fa, abbandonando tre pacchetti al giorno. Ora, a 65 anni, dichiara: “Spero che Malta faccia lo stesso. Le sigarette fanno male alla salute, e anche se non fumo più, continuo a respirare il fumo degli altri.”
Il divieto milanese prevede un’unica eccezione: fumare in luoghi isolati dove è possibile mantenere almeno 10 metri di distanza dagli altri. Le sigarette elettroniche, però, non rientrano nel divieto.
Tra i sostenitori c’è anche Sammar Mughal, pediatra pakistana residente nel Regno Unito, che in vacanza a Malta con la famiglia ha osservato: “Qui vedo meno persone fumare per strada rispetto al Regno Unito.” Un segnale positivo, secondo lei. Lova Alam, fumatrice di 34 anni, confessa che una legge simile potrebbe essere utile anche a lei: “Un’iniziativa così mi aiuterebbe a ridurre le sigarette.”
Ma non tutti sono d’accordo. Andrea Grech Laroza, con la figlia sulle spalle, critica l’attuale situazione a Valletta, dove i tavolini dei locali invadono i marciapiedi. “Passare tra il fumo è inevitabile. Servono aree designate per i fumatori: chi vuole fumare deve poterlo fare, ma senza compromettere l’aria fresca degli altri.”
Cem Kaknece, turista turco, concorda sull’importanza di un divieto per migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto ambientale. Anche i suoi figli, Lara e Kaya, sottolineano come un divieto potrebbe scoraggiare i giovani dal fumo. La madre, Selcen, fumatrice, si oppone però con fermezza: “Non attacco gli altri con il mio fumo. Ho tutto il diritto di fumare all’aperto. E allora vietiamo anche il consumo di alcol in pubblico, visto che pure quello influenza i giovani.”
Tra i maltesi, il dibattito continua. Warren Giordana, negoziante e fumatore, definisce un divieto così severo “eccessivo”. “Se non infastidisci nessuno e non sporchi, dovresti poter fumare all’aperto.”
Tuttavia, Giordana ammette di vedere positivamente l’idea di vietare la vendita di sigarette ai nati dopo il 2009, una proposta già discussa nel Regno Unito e che potrebbe creare una generazione libera dal fumo.
Tra favorevoli e contrari, la proposta di un divieto esteso continua a dividere l’opinione pubblica. Edwina Zarb, fisioterapista e non fumatrice, sostiene: “Bisogna scoraggiare il fumo per motivi di salute, ma penso che ognuno debba avere la libertà di scegliere.”
Racconta anche di pazienti amputati che hanno subito gravi conseguenze a causa del fumo.
Mohamed Abuda, 22 anni, osserva un’altra prospettiva: “Il divieto potrebbe migliorare la pulizia delle strade, ma rischia di limitare la già ridotta libertà dei fumatori. Molti fumano solo fuori casa, magari prendendo un caffè con un amico.”
Intanto, l’Unione Europea sembra voler alzare il livello, proponendo norme più rigide contro il fumo e il vaping all’aperto. Resta da vedere se Malta sarà pronta a fare il grande passo.
Foto: Matthew Mirabelli
Video: Matthew Mirabelli