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Malta

malta perde terreno sul clima: il futuro è davvero a rischio?

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Dal 2015, Malta ha una legge rivoluzionaria: il Climate Action Act, che rende la protezione del clima un obbligo legale. Eppure, nonostante questo, il paese è sceso di ben cinque posizioni nel prestigioso Climate Change Performance Index, arrivando al 34° posto. Un risultato che, secondo gli esperti locali, riflette una preoccupante mancanza di azioni concrete per affrontare la crisi climatica.

Questo indice, pubblicato ogni anno dal 2005, è uno strumento indipendente che valuta le prestazioni dei paesi nella lotta al cambiamento climatico. Serve a garantire trasparenza e permette di confrontare gli sforzi delle nazioni per proteggere il pianeta. La posizione di Malta? A metà classifica su 67 paesi, dietro a Svizzera e Romania, ma sorprendentemente davanti a Belgio e Lettonia. Un risultato che solleva domande: Malta sta facendo abbastanza per il futuro del nostro pianeta?

Il rapporto di quest’anno classifica Malta come un paese con performance “medie”, ma i dettagli sono contrastanti. Il paese ha ricevuto valutazioni “alte” per l’uso dell’energia, ma solo “medie” per le emissioni di gas serra, “basse” per le politiche climatiche e un allarmante “molto basse” per l’energia rinnovabile.

Tra le criticità evidenziate, il governo ha scelto di mantenere sussidi per elettricità e carburanti, una mossa che, secondo il rapporto, “proteggere i cittadini dalla povertà energetica è importante, ma di fatto queste sovvenzioni incentivano il consumo e lo spreco di energia“. E sull’energia eolica? “Nonostante se ne parli dagli anni ’90, Malta non ha ancora installato una sola turbina “, sottolineano gli esperti. Questo ritardo, insieme alla continua dipendenza dai combustibili fossili, dimostra una “quasi totale assenza di volontà politica” per un cambiamento reale.

Non va meglio nel settore dei trasporti. Anche se dal 2022 il trasporto pubblico è gratuito, l’uso delle automobili private, elettriche o no, continua a dominare. “Mancano ancora piste ciclabili adeguate ” lamentano gli esperti, criticando una visione poco ambiziosa per la mobilità sostenibile.

Il verdetto è netto: Malta deve alzare la posta. Il rapporto chiede l’eliminazione immediata dei combustibili fossili e investimenti massicci in energie rinnovabili, risparmio energetico e progetti di energia comunitaria. “L’ambizione e l’implementazione delle politiche climatiche sono insufficienti” avvertono gli esperti.

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A collaborare a questo rapporto sono stati Luciano Mule’ Stagno dell’Institute for Sustainable Energy dell’Università di Malta, Suzanne Maas di Friends Of The Earth Malta e John Paul Cauchi della Queen Mary University di Londra.

Foto: Shutterstock

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