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Malta nel caos: piscine illegali e sanatorie scandalose

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Un allarme scioccante è stato lanciato da Alan Saliba, commissario per la pianificazione dell’Ufficio del Difensore Civico, riguardo alla mentalità del “costruire ora, sanare dopo” che dilaga a Malta. Saliba denuncia tentativi “inesistenti” di ridurre l’uso delle sanatorie, che permettono agli sviluppatori di commettere illegalità, poi sanate dall’Autorità di Pianificazione previo pagamento di una multa.

Proprio recentemente, gli attivisti sono insorti contro le piscine costruite illegalmente nella campagna di Qala dal noto sviluppatore Joseph Portelli, come parte di un gigantesco complesso residenziale. “L’azione di applicazione è efficace innanzitutto attraverso multe che riflettono l’effettiva entità dell’infrazione e che siano sufficienti a fungere da deterrente”  ha dichiarato Saliba.

Le piscine, sebbene costruite illegalmente, sono state sanate dall’Autorità di Pianificazione, ma un tribunale ha successivamente annullato la decisione quando le piscine erano già state completate. Le leggi urbanistiche attuali permettono ai sviluppatori di continuare i lavori anche durante i processi di appello.

Nel 2020, il Primo Ministro Robert Abela ha promesso di riformare queste procedure per impedire agli sviluppatori di sfruttare tali scappatoie. Tuttavia, nonostante le promesse e un periodo di consultazione, la legge rimane invariata.

Saliba, nel rapporto annuale del Difensore Civico, sottolinea che “sebbene si comprenda che la demolizione di sviluppi irregolari sanabili sia costosa e generi rifiuti inutili, un’azione di applicazione immediata ed efficace aiuterà a cambiare la mentalità del ‘costruire ora, sanare dopo’” .

Una migliore applicazione delle leggi, secondo Saliba, allevierà la “pressione indebita” sui decisori, costretti a sanare il fatto compiuto piuttosto che esaminare proposte ancora sulla carta. “L’azione di applicazione è efficace innanzitutto attraverso multe che riflettono l’effettiva entità dell’infrazione e che siano sufficienti a fungere da deterrente. Secondariamente, i lavori irregolari dovrebbero essere immediatamente fermati e documentati in modo che la multa sui lavori svolti dopo l’avviso di sospensione sia almeno raddoppiata.” ha avvertito il commissario.

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Saliba critica le multe irrisorie, spesso inferiori al 10% del costo effettivo dello sviluppo irregolare, che finiscono per incentivare invece di dissuadere. Inoltre, sostiene che gli appelli contro le decisioni di pianificazione, anche se costosi, sono il miglior rimedio disponibile per affrontare permessi approvati erroneamente.

Propone infine che cittadini e ONG siano “premiati” quando riescono ad annullare permessi dannosi per l’ambiente, creando così un equilibrio tra sviluppo economico e salute ambientale.

Foto: Graffitti

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