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L’uomo in fuga lavorava al Palazzo Presidenziale, afferma il tribunale

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Un uomo che era nella lista dei ricercati dalla polizia per presunta violazione della cauzione è stato scortato in tribunale lunedì dopo essersi costituito domenica, raccontando al tribunale di aver svolto dei lavori di costruzione al palazzo presidenziale mentre era latitante.

Tristan Farrugia Tedesco, 27 anni, è entrato in aula zoppicando, con la gamba destra ingessata, dopo aver seguito il consiglio del suo avvocato di consegnarsi alla polizia che lo cercava da settimane, dato che non aveva rispettato l’appuntamento con il registro delle cauzioni.

L’uomo, che aveva problemi di droga, ha raccontato alla corte di aver lavorato su alcune balaustre a San Anton, ma gli era stato detto di non presentarsi al lavoro quando era emerso che era ricercato.

Lunedì è stato accusato di violazione di due decreti di cauzione, resistenza all’arresto, inosservanza di ordini legittimi della polizia e danneggiamento intenzionale di beni della polizia.

Farrugia Tedesco avrebbe provocato un po’ di confusione durante la detenzione in questura, domenica, danneggiando una lampada.

I danni sono stati inferiori a 250 euro.

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Sebbene inizialmente propenso ad ammettere l’accaduto, l’imputato è apparso esitante dopo che gli è stato detto che rischiava di perdere la cauzione di 15.000 euro.

L’imputato ha dichiarato di aver cercato di sconfiggere la sua tossicodipendenza per sette anni e di non aver mai assunto droghe mentre era in carcere.

Dopo aver avuto il tempo di ripensarci e di consultare il suo avvocato, Noel Bianco, si è dichiarato non colpevole.

La difesa non ha richiesto la libertà provvisoria, ma ha chiesto alla corte di raccomandare al direttore delle carceri di fornire all’imputato tutto l’aiuto necessario per la sua riabilitazione.

La corte, presieduta dal magistrato Elaine Rizzo, ha formulato la raccomandazione.

Gli ispettori Clayton Camilleri e Joseph Mallia hanno svolto l’azione penale.

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