Il sacrificio eroico di coloro che combatterono e morirono nel Convoglio di Sta. Marija deve spronare ciascuno di noi a lottare per la pace in un mondo sempre più sconvolto, ha dichiarato con forza il Presidente Myriam Spiteri Debono durante una toccante commemorazione dell’epica battaglia della Seconda Guerra Mondiale, svoltasi martedì.
Immaginate l’arduo viaggio di 14 navi mercantili, scortate da una massiccia flotta di navi da guerra, che sfidarono i pericoli dei mari da Gibilterra a Malta, nel torrido agosto del 1942. Con cibo e munizioni vitali a bordo, queste navi affrontarono un viaggio infernale, e solo cinque riuscirono miracolosamente a raggiungere la nostra isola, salvandola dalla disperazione e dalla fame imminente.
“Ricordare le sofferenze della Seconda Guerra Mondiale, e in particolare l’Assedio di Malta, è inutile se non ci lasciamo commuovere dall’ingiustizia della guerra e dai conflitti armati che continuano a devastare il nostro mondo oggi. La sofferenza che affligge il Medio Oriente e la guerra in Ucraina sono prove tangibili che l’umanità non ha ancora rinunciato alla violenza e alle atrocità. Anzi, continuiamo ad alimentare odio invece di cercare la riconciliazione
,” ha sottolineato Spiteri Debono con determinazione.
In un’atmosfera solenne, il Presidente ha pronunciato queste parole a bordo di una motovedetta nel Porto Grande, poco prima che delle corone di fiori venissero delicatamente deposte nelle acque in memoria dei caduti. La cerimonia, intrisa di ricordi e commozione, è stata organizzata dalla Royal British Legion, sezione di Malta.
“Se vogliamo essere all’altezza dei nostri antenati, se vogliamo onorare il sacrificio delle loro vite e delle loro sofferenze durante la Seconda Guerra Mondiale, le generazioni maltesi di oggi, nonostante la nostra piccola dimensione e le risorse limitate, hanno il dovere costituzionale di perseguire attivamente la pace e di lottare per l’armonia. In un mondo che sta assistendo al ritorno della sofferenza umana e della brutalità, dobbiamo rifiutare le armi e scegliere il dialogo e la discussione come strumenti per raggiungere e mantenere la pace
,” ha concluso il Presidente, con parole che hanno risuonato profondamente tra i presenti.
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