Quattro partiti politici e numerosi gruppi della società civile hanno lanciato un grido d’allarme: il governo deve fermare immediatamente l’approvazione di una revisione bomba
della legge maltese sulle indagini magistrali. La ragione? Un disegno di legge controverso che rischia di stravolgere le fondamenta della giustizia nel paese.
Alla guida della protesta c’è il partito Momentum di Arnold Cassola, che sabato mattina ha radunato sostenitori e attivisti a Valletta per denunciare il Disegno di Legge n. 125. La proposta sta attraversando il parlamento a una velocità folle, senza alcuna possibilità di consultazione pubblica. Un dettaglio che ha mandato su tutte le furie non solo l’Opposizione, ma anche ex giudici capo, la Camera degli Avvocati e la Camera di Commercio, oltre a una lunga lista di gruppi di pressione.
Ma cosa prevede davvero questa legge tanto discussa? Se approvata, impedirebbe ai cittadini privati di chiedere direttamente ai tribunali di avviare un’inchiesta. Al contrario, dovrebbero rivolgersi alla polizia, che avrebbe sei mesi di tempo per agire. Se la polizia restasse immobile, solo allora i tribunali potrebbero intervenire. Una mossa che molti definiscono come un “tentativo pericoloso di mettere un bavaglio alla giustizia”
.
In una dichiarazione infuocata, un gruppo composto da 14 partiti politici, ONG, gruppi di pressione e cittadini ha avvertito che il piano “rappresenta una grave minaccia per i principi democratici fondamentali, inclusi trasparenza, responsabilità e giustizia”.
Le critiche non finiscono qui: la proposta prevede anche un limite di due anni per la durata delle indagini, l’innalzamento degli standard delle prove ammissibili e una clausola che renderebbe la legge retroattiva per tutte le richieste pendenti.
“Le implicazioni di questi emendamenti sono profondamente inquietanti e sollevano seri interrogativi sul futuro della giustizia e dello stato di diritto a Malta”
, hanno dichiarato i rappresentanti delle organizzazioni.
La richiesta è chiara: il governo deve sospendere subito il processo legislativo e aprire la discussione al pubblico. L’obiettivo è evitare che le riforme minaccino i diritti dei cittadini e l’indipendenza dei tribunali. “Siamo impegnati a difendere lo stato di diritto e i diritti fondamentali. Questo disegno di legge rappresenta un passo indietro per la democrazia”, hanno tuonato.
Organizzazioni che hanno sostenuto l’appello:
- ADPD – Sandra Gauci
- BirdLife Malta – Caldon Mercieca
- Daphne Caruana Galizia Foundation – Corinne Vella
- Flimkien ghal Ambjent Ahjar – Astrid Vella
- Friends of the Earth – Martina Camilleri
- Kopin – William Grech
- Kunsill Studenti Universitarji – Emma Degabriele
- Indipendenti – Matthew Borg Cuschieri
- Momentum – Katya Compagno
- #occupyjustice – Joanna Agius
- PMP – Silvan Agius
- Residenti Beltin – Billy J McBee
- Sliema Residents Association – Anna Maria Baldacchino
- VOLT – Arnas Lasys
Foto: Momentum