È un giorno nero per il governo di Malta. I ministri Clayton Bartolo e Clint Camilleri sono al centro di un ciclone mediatico dopo che il Commissario per gli Standard ha rivelato uno scandalo che sta indignando il paese. I due avrebbero permesso ad Amanda Muscat, allora fidanzata di Bartolo e ora sua moglie, di ottenere un trasferimento dorato al Ministero di Gozo, con uno stipendio stratosferico di 68.000 euro l’anno. La bomba? Muscat non aveva alcuna esperienza nel settore e, secondo il rapporto, il suo contributo al ministero era praticamente nullo.
Le accuse sono gravissime: abuso di potere e spreco di fondi pubblici. E ora i ministri, spalle al muro, cercano di salvarsi scaricando la responsabilità sui capi delle rispettive segreterie. Ma la pressione cresce. Il leader dell’opposizione Bernard Grech non ci sta e, in un intervento infuocato, ha lanciato un ultimatum: “Se non si dimettono immediatamente, il Primo Ministro Robert Abela deve intervenire e licenziarli.”
Non è solo l’opposizione a infiammare il dibattito. The Malta Independent riporta la dura critica del Malta Entertainment and Arts Association, che accusa il governo di aver abbandonato il settore culturale anche nel bilancio 2025. “Ancora una volta, nessuna visione strategica e nessun piano a lungo termine per l’arte e la cultura,”
denuncia l’associazione.
Nel frattempo, L-Orizzont sposta l’attenzione su un altro tema cruciale: la migrazione irregolare. Durante un summit a Budapest, il Primo Ministro Abela ha dichiarato che “la sfida migratoria è un problema comune per tutta l’Europa,”
mentre a Malta il Consiglio Economico e Sociale ha avviato le discussioni sul documento governativo Vision 2050.
Foto: Matthew Mirabelli