I prodotti cannabinoidi semisintetici chiamati esaidrocannabinolo sono disponibili per l’acquisto a Malta sotto forma di fiori, hashish, estratti ad alta potenza e gommosi, tra gli altri. Foto: Shutterstock
Le organizzazioni ecclesiastiche chiedono al governo di vietare una droga semisintetica che, a loro dire, viene venduta nei negozi di alimentari, sulle piattaforme di consegna e sui siti online locali.
Caritas Malta, Fondazzjoni Oasi, l’Associazione delle Scuole della Chiesa e il Segretariato per l’Educazione Cattolica si sono uniti mercoledì all’Autorità per l’Uso Responsabile della Cannabis nel manifestare la loro preoccupazione per i cosiddetti prodotti HCC.
i suddetti prodotti cannabinoidi semisintetici, chiamati esaidrocannabinolo
, erano disponibili per l’acquisto a Malta sotto forma di fiori, hashish, estratto ad alta potenza e gummies, tra gli altri.
L’HHC è sintetizzato dal cannabidiolo, che a sua volta è estratto dalla cannabis a basso contenuto di THC (canapa). Viene venduto apertamente come sostituto della cannabis e dei prodotti a base di THC.
L’autorità ha detto che avrebbe istituito un comitato consultivo multidisciplinare di esperti per discutere la questione e ha esortato il pubblico a riconoscere i rischi sconosciuti e potenzialmente maggiori per la salute derivanti dal consumo di prodotti come l’HHC.
Mercoledì, le organizzazioni ecclesiastiche hanno affermato che, secondo le loro ricerche, i prodotti contenenti HHC sono stati promossi come sostitutivi dei prodotti contenenti THC.
“L’accesso ai bambini e ai giovani è particolarmente allarmante. Questi prodotti sono emersi sul nostro mercato dopo la legalizzazione della cannabis a Malta e purtroppo non sono ancora illegali.
Advertisement
“Austria, Danimarca, Belgio, Italia, Regno Unito, Francia e Svizzera hanno vietato questi prodotti, mentre altri Paesi stanno per farlo.
“Speriamo che le autorità competenti ascoltino le nostre preoccupazioni… e prendano provvedimenti immediati per vietare tutti i prodotti HHC, al fine di proteggere le nostre comunità e soprattutto i nostri bambini e giovani”, hanno dichiarato in un comunicato, esortando i proprietari dei punti vendita ad astenersi dal vendere tali prodotti, soprattutto ai minori.