Nel labirinto polveroso degli archivi fotografici maltesi, emerge un’assenza sorprendente e quasi inquietante: le donne. In decine di album rigonfi di immagini del passato, quasi non c’è traccia delle donne al lavoro
. L’immagine della donna, così centrale nella vita di ogni giorno, sembra svanire, nascosta dietro i ruoli che la società dell’epoca le imponeva.
Eppure, con una determinazione ostinata, sono riuscito a scovare frammenti di quella realtà perduta, piccoli squarci di luce su un mondo dimenticato. Sei donne che stirano tessuti negli anni ’10, o una giovane laureata degli anni ’20 che sfida i confini del suo tempo. Ma non ci si deve sorprendere se le immagini di donne immortalate in azioni professionali sono poche e rare. Allora, la società le relegava ai lavori domestici: crescere figli, cucire, tessere, fare il bucato. Il concetto di una “donna lavoratrice” era quasi impensabile
.
In campo agricolo, per esempio, erano gli uomini a prendere in mano i compiti più faticosi: aratura, trebbiatura, trasporto. Le donne? Prevalentemente impegnate nella vendita dei prodotti agricoli, mai a gestire un aratro o una falce. E nei cantieri, nel lavoro del ferro, nella falegnameria? Nemmeno l’ombra di una donna lavoratrice
.
Ma una curiosa eccezione esiste: le “ballata”, quelle donne coraggiose che posavano e sigillavano i tetti impermeabili con la pozzolana. Purtroppo, non ho fotografie di loro, ma solo racconti orali. Un’altra immagine che colpisce di queste donne invisibili ai più, è come trasportassero i carichi: non sulle spalle, ma sulla testa
, con una precisione e un equilibrio degni di ammirazione. Una tecnica che ormai si è persa nelle pieghe del tempo.
E che dire del loro aspetto? Non una traccia di obesità tra le donne mature
, che non si sognavano mai di uscire di casa a capo scoperto.
Sembra che solo pochi, pochissimi fotografi dell’epoca abbiano prestato attenzione alle donne nel mondo del lavoro. Tra questi, forse Horatio Agius, da Cottonera, potrebbe essere un’eccezione. Nella sua serie di figurine maltesi di fine Ottocento, diverse immagini ritraevano donne in azione, ma il resto degli studi fotografici sembrava ignorarle. È per questo che ogni scatto ritrovato diventa un tesoro prezioso.
Chissà, forse ci sarà un seguito, una nuova raccolta di immagini che racconti delle donne impegnate in attività meno faticose… Ma per ora, queste rare e preziose fotografie sono tutto ciò che ci resta per riscoprire una parte fondamentale della nostra storia, una storia che non dovrebbe essere dimenticata.
Foto:
- Sei donne che stirano tessuti, anni ’10
- Laureata universitaria non identificata, anni ’20
- Studenti, anni ’30, foto di Grand Studio
- Foto di gruppo delle WRENS a Malta, anni ’30, foto di Grand Studio
- Donne che vendono prodotti agricoli con il għonnella, anni ’20
- Donne al lavoro su un telaio a Gozo, anni ’10
- Infermiere dell’ospedale militare di Mtarfa durante la Prima Guerra Mondiale, foto di gruppo davanti a Mdina
- Infermiere che festeggiano il Natale durante la Prima Guerra Mondiale, 1916
- Venditrice di frutta e verdura, anni ’10
- Donna che vende crusca, fine anni ’90, foto di Horatio Agius
- Donna che porta acqua, fine anni ’90, foto di Horatio Agius
- Donne al lavoro nei campi, anni ’30, foto di Geo Furst
- Lavoratrice di merletti, circa 1910
- Donne che riparano attrezzi da pesca a Marsaxlokk, anni ’20
- Infermiere in un ospedale pediatrico, anni ’40, foto di Vela (Alfred Vella Gera)
- Insegnanti di scuola governativa davanti alla chiesa di Mosta, anni ’30