Le strade di La Valletta sono state scosse da una protesta vibrante e decisa, con un gruppo di residenti e attivisti che ha detto basta all’invasione dei marciapiedi pubblici da parte dei locali. Durante il pranzo della domenica, una cinquantina di persone ha sfilato tra i tavoli dei ristoranti, brandendo cartelli con scritte infuocate come “niente marciapiedi, niente voto” e “il marciapiede è dei cittadini!”
. La rabbia e la frustrazione erano palpabili: i cittadini hanno chiaramente dichiarato guerra a chi si appropria impunemente dello spazio pubblico.
Il ritmo della protesta è stato scandito da tamburi e fischi, grazie ai percussionisti del gruppo Banda Graffiti, che accompagnavano la marcia con energia. Ogni pochi minuti, il corteo si fermava, con gli attivisti che al megafono urlavano slogan potenti come “marciapiedi per il popolo” e “le piazze sono dei cittadini, i marciapiedi sono dei cittadini!”
. La situazione era surreale: i manifestanti si trovavano costretti a camminare in fila per due, schiacciati tra le stesse sedie e tavoli che erano il bersaglio della loro indignazione.
E mentre i turisti e i clienti dei ristoranti osservavano curiosi, filmando la scena con i loro smartphone, i camerieri guardavano con un misto di incredulità e fastidio. Ma la tensione ha raggiunto l’apice quando una donna del gruppo ha deciso di camminare sui tavoli vuoti di un locale, scatenando l’ira del proprietario. Nonostante la rabbia evidente, i gestori dei ristoranti hanno preferito non rilasciare commenti.
Alla fine della marcia, davanti alla sede della Lands Authority, è stato Josef Florian Micallef di Moviment Graffitti a prendere la parola. Il suo discorso è stato tagliente: ha definito l’occupazione dei marciapiedi da parte delle attività commerciali un “problema nazionale enorme”. E ha sottolineato come, nonostante abbiano inviato proposte concrete a diverse entità governative ben cinque mesi fa, “non abbiamo ricevuto neppure una risposta”
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Gli attivisti sono chiari: i marciapiedi non possono essere monopolizzati da tavoli e sedie. Micallef ha poi liquidato con disprezzo i vari “master plan” proposti dalle autorità, affermando che “non ci faremo impressionare” e avvertendo che la protesta è solo all’inizio: “Abbiamo iniziato in silenzio, ma ora faremo un salto di qualità… Non smetteremo di protestare.” Il Primo Ministro Robert Abela è stato duramente criticato, con Micallef che ha lanciato un appello diretto: “se ha tempo, dovrebbe incontrare i residenti”. Non ha risparmiato neanche la Lands Authority, la Planning Authority e la Malta Tourism Authority, accusandole di essere “non incompetenti, ma complici di questo abuso”
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Sandra Gauci, leader del partito ADPD, ha aggiunto benzina sul fuoco, dichiarando al Times of Malta che “la rabbia della gente sta crescendo… Non ne possono più.” Definendo il comportamento delle attività commerciali come “prepotente” e “un cancro”, Gauci ha sottolineato come l’indignazione sia esplosa dopo una stagione estiva turistica particolarmente affollata: “Possiamo avere attività che rispettano le persone, ma deve esserci un equilibrio, che al momento manca.”.
Raylene Abdilla, residente ad Attard, ha ribadito l’importanza di trovare un compromesso tra gli interessi commerciali e quelli dei residenti: “Dobbiamo opporci al sovrasviluppo e all’avidità.”
Non è la prima volta che La Valletta è stata teatro di simili proteste: già in aprile, i residenti si erano radunati per denunciare l’eccessiva occupazione degli spazi pubblici da parte del settore privato.
La situazione è ulteriormente degenerata quando un’ambulanza, non per la prima volta, è rimasta bloccata a causa dei tavoli e delle sedie che ingombravano il percorso. Questo episodio ha portato all’immediata rimozione dell’arredo urbano il giorno successivo, grazie a un’azione del comune. Ma il problema dei tavoli e delle sedie non è circoscritto solo alla capitale.
Sempre in aprile, un gruppo di attivisti ha occupato i tavoli e le sedie all’esterno di un ristorante nella piazza principale di Mellieħa, denunciando quello che hanno definito come “un’occupazione illegale”
dello spazio pubblico da parte dei proprietari. Sebbene molte autorità siano state criticate per la loro inazione, alcune hanno cominciato a reagire. L’anno scorso, il comune di Marsascala ha richiesto alla Lands Authority di delimitare le aree dove i ristoranti e i caffè possono posizionare l’arredo urbano e di intervenire contro le illegalità.
A marzo, il Difensore Civico ha lanciato un nuovo appello per regolarizzare le aree destinate alla ristorazione, dopo un episodio simile a quello di agosto, in cui un’ambulanza è stata nuovamente ostacolata. La protesta di domenica è stata organizzata da Moviment Graffitti, Sliema Residents Association, Residenti Beltin, Marsaskala Residents Network, Azzjoni Tuna Artna Lura, Residenti Melliħin, Residenti San Pawl il-Baħar e Marsaxlokk Heritage Group.
Gli attivisti hanno marciato dal museo MUŻA in Merchants Street fino alla sede della Lands Authority, ospitata nell’Auberge De Baviere.
Foto: [Chris Sant Fournier]