Malta

La spesa pesa sempre di più: +40% in cinque anni, allarme inflazione

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I prezzi dei beni essenziali sono fuori controllo: un aumento del 40% in soli cinque anni!

Cinque anni fa, con 65 euro si riempiva un carrello della spesa. Oggi, per comprare gli stessi prodotti, ne servono ben 90! Un aumento spaventoso che il Partito Nazionalista (PN) ha denunciato con un esperimento scioccante: ha ricreato esattamente la stessa spesa fatta nel 2020, scoprendo che il costo è esploso.

Seduto accanto a un carrello pieno di Wudy sausages, patatine surgelate, cornflakes Kellogg’s, detersivo Fabuloso, pasta, uova, latte, carne in scatola, couscous, zuppe in busta, tè e passata di pomodoro, il ministro ombra per il costo della vita Ivan Castillo ha lanciato l’allarme: “Un carrello che nel 2020 costava 65 euro oggi ne costa 90. E questo calcolo è stato fatto su prezzi scontati e offerte speciali. Se avessimo comprato tutto al prezzo pieno, l’aumento sarebbe stato del 45,8%!”

L’indagine del PN si basa su un precedente studio condotto dal quotidiano L-Orizzont, di proprietà della General Workers’ Union, all’inizio della pandemia da COVID-19. Nel 2020, il giornale aveva segnalato un aumento dell’8% a causa della crisi economica iniziale. Ma ora la realtà è ben peggiore: gli stessi prodotti oggi costano circa 25 euro in più  rispetto a quel periodo.

Il governo ignora la realtà? Il PN chiede misure immediate

Castillo ha accusato il governo di voltare le spalle ai cittadini, bocciando tutte le proposte del PN per combattere l’inflazione. Durante una seduta parlamentare, il Partito Laburista ha respinto una mozione che chiedeva di:
✅ Eliminare le tasse sul COLA (Costo della Vita), lasciando più soldi in busta paga ai lavoratori.
✅ Concedere crediti d’imposta alle imprese, per evitare che i datori di lavoro aumentino ancora i prezzi.
✅ Creare un fondo nazionale per sostenere le importazioni e le esportazioni, aiutando a mantenere i prezzi stabili.
✅ Lanciare un nuovo modello economico , puntando su settori emergenti per creare lavori meglio pagati.

Ma il governo si difende, sostenendo che le sue politiche hanno già contribuito a contenere l’inflazione e a migliorare il potere d’acquisto dei cittadini. Il primo ministro Robert Abela ha elencato le misure adottate finora: “Abbiamo sussidiato le bollette dell’energia, tagliato le tasse sul reddito, aumentato il salario minimo, alzato le pensioni e introdotto un assegno per chi assiste familiari non autosufficienti.”

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Disuguaglianza alle stelle: i più ricchi controllano il 45% della ricchezza del Paese

Albert Buttigieg, ministro ombra per la sicurezza sociale, ha citato studi inquietanti secondo cui la disparità economica a Malta è in aumento. Secondo un rapporto della Banca Centrale, il 10% più ricco della popolazione controlla quasi la metà della ricchezza del Paese.

“Molte famiglie maltesi stanno guadagnando meno di quanto la crescita economica generale suggerirebbe,” ha denunciato Buttigieg. “Un PIL in crescita non significa automaticamente che la qualità della vita stia migliorando per tutti.”

La situazione, secondo il ministro ombra delle Finanze Graham Bencini, è ancora più drammatica: oggi a Malta “ci sono più persone a rischio di povertà rispetto a quando il PN era al governo”. Stando ai dati, ben 105.000 cittadini  vivono in condizioni economiche precarie.

Mentre i numeri dipingono un quadro sempre più allarmante, i maltesi continuano a sentire il peso dell’aumento dei prezzi su ogni singolo scontrino. Il costo della vita è ormai un’emergenza nazionale: la politica troverà soluzioni concrete o la situazione continuerà a peggiorare?

Foto: PN

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