Nicolette Ghirxi, una donna di appena 48 anni, è stata brutalmente accoltellata a morte nel suo appartamento il 12 agosto scorso. Una tragedia che ha scosso il paese e ha portato a galla clamorose lacune nel sistema di protezione delle vittime di violenza domestica.
Un’inchiesta condotta dal giudice in pensione Lawrence Quintano ha concluso che “ogni persona che denuncia di essere vittima di violenza domestica dovrebbe essere sottoposta a una valutazione del rischio come prassi standard.”
L’analisi, pubblicata dal Ministero delle Politiche Sociali, raccomanda che la valutazione diventi obbligatoria, garantendo comunque il diritto di rifiuto, e fa parte di un piano più ampio di 12 riforme fondamentali per affrontare un problema che non può più essere ignorato.
La drammatica vicenda di Nicolette Ghirxi si è conclusa in modo tragico quando il suo ex compagno, Edward Johnston, l’ha uccisa per poi barricarsi in casa in uno scontro con la polizia durato tre ore. Armato di quella che sembrava una pistola, si è rivelato in seguito un’arma giocattolo. Johnston è stato poi colpito a morte dagli agenti.
Eppure, emerge un dettaglio agghiacciante: quando Ghirxi è stata invitata a sottoporsi a una valutazione del rischio, le autorità hanno dichiarato che aveva rifiutato. Tuttavia, una sua amica intima e il suo avvocato hanno smentito, affermando che aveva accettato ma che era rimasta “delusa durante l’intera procedura.”
Nel caos seguito alla sua morte, è stata istituita un’inchiesta per accertare se le autorità avessero ignorato segnali di pericolo che avrebbero potuto salvarle la vita.
“Questi casi non possono aspettare,” ha dichiarato Quintano, riferendosi alla lentezza con cui i magistrati emettono gli ordini di protezione. L’inchiesta chiede non solo un aumento del numero di magistrati dedicati alla violenza domestica, ma anche una loro formazione specifica per comprendere meglio la complessità di questi casi.
Altre raccomandazioni includono un sostegno immediato per le donne incinte minacciate di violenza o coercizione, come la possibilità di alloggi protetti per loro e i loro figli. Inoltre, Quintano ha ribadito che “anche gli uomini vittime di violenza domestica devono ricevere pari diritti e protezione.”
Ma non si tratta solo di proteggere le vittime. L’inchiesta propone di ampliare il programma ‘STOP’ per gli aggressori, includendo psicologi e psichiatri per affrontare le radici della violenza, come la gestione della rabbia.
“La violenza non è mai accettabile, né in casa né altrove,”
sottolinea Quintano, proponendo anche misure per prevenire molestie nei luoghi di lavoro.
Per sensibilizzare il pubblico, si consiglia di avviare campagne di consapevolezza durante tutto l’anno, con particolare attenzione alla Giornata della Donna. Si suggerisce inoltre l’istituzione di un numero di emergenza facile da ricordare, preferibilmente un numero a tre cifre.
“Le nuove generazioni devono uscire dalle scuole con la ferma convinzione che le donne e gli uomini siano uguali,” ha aggiunto Quintano. Lezioni mirate sulla parità di genere dovrebbero essere integrate nei programmi scolastici per insegnare ai ragazzi che “non è mai accettabile alzare le mani su un’altra persona.”
L’inchiesta evidenzia anche come “ogni donna debba essere incoraggiata a ottenere l’indipendenza finanziaria,”
per evitare di sentirsi intrappolata in situazioni abusive.
Infine, viene proposta la creazione di un comitato multidisciplinare con rappresentanti delle forze dell’ordine, dei servizi sociali e dell’amministrazione giudiziaria per monitorare costantemente i progressi e adottare misure basate sulle migliori pratiche internazionali. “Dobbiamo imparare dagli altri paesi per migliorare il nostro sistema,” ha concluso Quintano.
Foto: [Archivio Times Of Malta]