Un colpo da 40.000 euro! Un operatore del settore trasporti ha vinto una causa clamorosa contro la Dogana, che lo aveva bloccato illegalmente nella sua attività, rifiutandosi di rilasciargli la targa ‘HQ’ che avrebbe permesso alla sua azienda di proseguire l’attività. Il giudice ha condannato fermamente l’azione della Dogana, decretando che si trattava di un abuso di potere che aveva danneggiato gravemente il suo business, nonostante l’uomo fosse in possesso di tutte le licenze necessarie.
In un verdetto che scuote il settore, il giudice Toni Abela ha definito il sistema di regolamentazione della Dogana come “oppressivo” e “caotico”
. La sua dura critica ha messo in luce come l’attuale sistema, che impedisce a nuovi operatori di entrare nel mercato, favorisca esclusivamente quelli già presenti, creando un vero e proprio muro di entrata per le nuove imprese.
Joseph Galea, proprietario della Freeways Logistics Limited, non riusciva a credere alla sua sfortuna quando, nel 2014, la Dogana gli ha impedito di proseguire il suo lavoro. Galea possedeva una licenza nazionale e internazionale per il trasporto, concesse da Transport Malta
, ma nonostante fosse in regola, si è visto negare la targa ‘HQ’ che gli avrebbe permesso di continuare l’attività senza alcun ostacolo. A quel punto, non è rimasto a guardare: ha deciso di fare causa.
In tribunale, la sua difesa è stata chiara: secondo la legge, chi possiede una licenza comunitaria ha il diritto assoluto di operare nel trasporto internazionale senza restrizioni. Ma la Dogana ha fatto orecchie da mercante, trattando Galea come se non avesse alcun diritto di esercitare la sua professione. “Il rifiuto di emettere la targa era illegale, abusivo e violava i suoi diritti” ha affermato l’avvocato di Galea, Mark Busuttil
, durante il procedimento.
Il giudice, nel pronunciarsi sulla vicenda, ha sollevato un punto cruciale: “Non esiste un sistema omogeneo e chiaro che permetta a chiunque voglia entrare nel settore del trasporto di sapere dove si trova. Il sistema è una mescolanza di vecchie leggi, usanze e pratiche non ortodosse, rese ancora più complesse dalle normative europee”
.
L’irragionevolezza della Dogana, secondo il giudice, stava nel fatto che la decisione di non rilasciare nuove licenze fosse permanente e non temporanea. Un blocco assoluto che, di fatto, impediva qualsiasi possibilità di crescita o sviluppo per nuovi operatori. “La misura adottata dalla Dogana non solo era irragionevole, ma anche priva di obiettività e decisamente oppressiva”.
Una sentenza che potrebbe cambiare le regole del gioco per il futuro dei trasporti, specialmente per coloro che si affacciano al mercato. Ma per Galea, purtroppo, la sua azienda ha dovuto chiudere, portando con sé una ferita che, però, grazie a questa sentenza, potrebbe finalmente trovare giustizia.
Foto: Archivio Times Of Malta